Bulgaria: emergenza incendi, boschi ridotti in cenere
(Keystone-ATS) In Bulgaria è emergenza incendi a seguito della siccità e del caldo torrido con temperature che da due settimane oscillano a ridosso dei 40 gradi centigradi. Gli incendi interessano soprattutto la Bulgaria sud-est che confina con la Grecia e la Turchia.
Circa mille vigili del fuoco con 332 autopompe sono riusciti a domare 250 focolai ma molti altri restano ancora attivi. Sul terreno sono operativi centinaia di volontari nonché reparti e mezzi dell’esercito. Gli incendi hanno ridotto in cenere migliaia di ettari di boschi e terreni coltivati. Sono morti nelle fiamme centinaia di capi di bestiame. I media locali rilevano che le autorità non erano preparate e non hanno valutato l’entità del fenomeno.
D’altra parte la Bulgaria non dispone di elicotteri antincendio e di un numero sufficiente di mezzi specializzati. Nelle zone più colpite operano due elicotteri cechi, due elicotteri turchi e due aerei spagnoli.
Il caso più drammatico è stato registrato a Voden, località nel sud della Bulgaria. Il fuoco sceso dal bosco della montagna Strangia-Sakar ha circondato il centro abitato ma nessuno ha allertato gli abitanti per l’evacuazione. Le sirene e il sistema di avviso di emergenza con messaggi Gsm non si sono attivati. Soltanto la campana della chiesa ha messo all’erta gli abitanti. Sono completamente bruciate 35 case e i rispettivi cortili. Per fortuna non ci sono state vittime. Esponenti dell’opposizione in parlamento hanno chiesto le dimissioni del premier ad interim Dimitar Glavcev.