Borsa svizzera: apre in flessione
La borsa svizzera apre in calo l'ultima seduta della settimana: alle 09.07 l'indice dei valori guida SMI segnava 12'696,78 punti, in flessione dello 0.51% rispetto a ieri.
(Keystone-ATS) Il mercato prende atto della chiusura fortemente negativa di Wall Street (Dow Jones -1,65% a 47’456,98 punti, Nasdaq -2,29% a 22’870,36 punti). La pesantezza della borsa statunitense e la frenata in Cina in ottobre della produzione e delle vendite hanno avuto conseguenze sui mercati azionari asiatici e dell’area del Pacifico. La Borsa di Tokyo ha chiuso in calo dell’1,7%.
Le indicazioni negative arrivate dagli Stati Uniti dovrebbero, secondo gli osservatori, ripercuotersi anche sul mercato elvetico. L’assenza di dati chiave su occupazione e inflazione – non pubblicati durante lo shutdown del governo Trump – lascia gli investitori incerti sulla congiuntura e sulle possibili mosse di taglio dei tassi da parte della Fed. E questi numeri non sono attesi prima della riunione di dicembre. “Se la Fed manterrà anche solo un minimo di indipendenza e razionalità, non abbasserà i tassi alla cieca”, commenta Swissquote.
Intanto il consigliere federale Guy Parmelin, reduce dagli incontri a Washington sui dazi, si è detto ottimista: “Abbiamo avuto un colloquio molto positivo e chiarito quasi tutti i punti”. Appena definiti i dettagli, seguiranno aggiornamenti.
Per il momento i mercati si concentrano sulla stagione dei bilanci: tre blue chip hanno già diffuso i risultati, con luci e ombre. Richemont, che ha superato le attese nel primo semestre 2025/26 grazie al boom della gioielleria dovrebbe brillare, trascinando secondo gli analisti nella sua scia anche Swatch.
Sotto pressione invece Swiss Re: il riassicuratore ha fortemente aumentato l’utile nei primi nove mesi e si dice “su un’ottima strada” per centrare il target annuale. Tuttavia ha cancellato l’obiettivo di profitto nella divisione Vita e Salute. In rosso probabilmente Sonova, che ha deluso sul fronte degli utili rispetto alle stime degli analisti.