Borsa svizzera apre in netto ribasso, torna la paura

Dopo il mini-rimbalzo di ieri torna la paura alla borsa svizzera, che apre in netto ribasso la seduta di metà settimana: alle 09.02 l'indice dei valori guida SMI segnava 11'159,42 punti, in flessione dell'1,76% rispetto a ieri.
(Keystone-ATS) Gli investitori prendono atto della chiusura in rosso di Wall Street (Dow Jones -0,84% a 37’645,59 punti, Nasdaq -2,15% a 15’267,91 punti) e guardano anche all’andamento delle piazze asiatiche, a partire da Tokyo (Nikkei -3,93% a 31’714,03 punti).
Archiviato il tentativo di ripresa di ieri – SMI +3%, dopo il -12% nelle precedenti tre sedute – il mercato si prepara a vivere un’altra giornata di passione. Infuria un’escalation nell’ambito delle controversie doganali: nella notte negli Stati Uniti sono entrati in vigore dazi più alti per le merci importate da numerosi paesi, con i prodotti elvetici sottoposti a un’aliquota del 31%.
Contrariamente alla Svizzera, che ha scelto di non reagire, la Cina non si è tirata indietro: ha attuato contromisure e il presidente americano Donald Trump ha risposto con nuovi dazi, innescando una spirale che potrebbe portare lontano. “Senza voler sembrare drammatico, siamo sull’orlo di una collisione ad alta velocità tra le due maggiori superpotenze economiche e militari”, commenta un operatore.
Sul fronte interno tutti i principali gruppi sono in calo, con le vendite che interessano in particolar modo Richemont (-4,31%) e ABB (-3,65%) e Roche (-4,52%). Ma non sfuggono alla tendenza generale valori difensivi come Nestlé (-1,43%).