Borsa svizzera: niente panico, chiude in lieve ribasso, SMI -0,15%

Chi aveva ipotizzato un crollo si è dovuto ricredere: la borsa svizzera ha chiuso in lieve ribasso la prima seduta dall'annuncio dei dazi al 39% imposti alla Svizzera dal presidente americano Donald Trump.
(Keystone-ATS) L’indice dei valori guida SMI ha terminato a 11’818,63 punti, in flessione dello 0,15% rispetto a giovedì. Vero è che le altre piazze continentali oggi si sono mostrate positive, ma va pure ricordato che il mercato elvetico doveva anche scontare la giornata nera subita venerdì dalle borse mondiali, sulla scia di dati negativi del mercato del lavoro americano: come si ricorderà, infatti, quel giorno Zurigo era chiusa per la Festa nazionale.
L’SMI ha aperto nei primi scambi nettamente in rosso, sfiorando il -2%, ma è stato poi in grado di stabilizzarsi. “Mi aspettavo molto peggio”, ha affermato un operatore. L’atmosfera sul mercato è stata descritta come caratterizzata dalla cautela e dalla prudenza, ma non si è registrato alcun segnale di panico. Semplicemente si attende l’evolversi degli eventi: gli investitori hanno per esempio preso atto del fatto che il Consiglio federale è pronto ad avanzare una nuova offerta nelle trattative con Washington.
A livello di singoli titoli è partita molto male, sulla scia delle novità sui dazi, Richemont (-1,27% a 131,70 franchi), che è però riuscita poi a recuperare almeno in parte terreno. In modo non perfettamente unitario hanno terminato i valori particolarmente sensibili ai cicli economici come ABB (-0,78% a 53,10 franchi), Amrize (-0,29% a 40,94 franchi), Geberit (+0,80% a 629,00 franchi), Holcim (+0,12% a 65,06 franchi), Kühne+Nagel (-0,75% a 165,00 franchi) e Sika (-1,35% a 190,00 franchi).
In ambito finanziario scarse soddisfazioni hanno dato UBS (-0,72% a 30,22 franchi) e Partners Group (-0,86% a 1092,00 franchi), mentre tutti con il segno più hanno terminato gli assicurativi Swiss Re (+1,26% a 148,10 franchi), Swiss Life (+0,92% a 853,60 franchi) e Zurich (+1,26% a 563,60 franchi).
Sorvegliate speciali erano Novartis (+0,41% a 94,58 franchi) e Roche (-0,82% a 255,00 franchi): per il momento i prodotti farmaceutici rimangono esentati dalle barriere doganali, ma Trump ha inviato una lettera ai principali attori del settore esigendo netti ribassi dei prezzi dei medicamenti venduti negli Usa. Fra i due si è inserito il terzo peso massimo, Nestlé (+0,28% a 71,30 franchi). Ancora più ispirato è apparso un altro valore spiccatamente difensivo, Swisscom (+2,74% a 581,00 franchi).
Nel mercato allargato Adecco (-3,11% a 24,94 franchi) ha sofferto per gli ultimi dati negativi sul lavoro negli Usa, mentre Straumann (+4,10% a 103,20 franchi) si è ripresa dalle perdite della settimana scorsa.