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Borsa svizzera: chiude in rialzo, SMI +0,76%

Keystone-SDA

Giornata positiva per la borsa svizzera, la migliore da una settimana a questa parte: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 12'529,58 punti, in progressione dello 0,76% rispetto a ieri.

(Keystone-ATS) In primo piano sono rimaste le tensioni commerciali fra Stati Uniti e Cina, con il paese asiatico che ha mostrato in settembre un ulteriore calo dei prezzi al consumo, mostrandosi sempre più in deflazione. Intanto la corsa all’oro non si ferma: il metallo prezioso ha segnato nuovi record. Un allentamento della tensione è giunto invece dalla Francia, dove il governo di Sébastien Lecornu potrebbe avere i voti necessari per operare.

In materia di politica monetaria non è passato inosservato un discorso tenuto ieri dal presidente della Federal Reserve Jerome Powell: il 72enne non ha fornito indicazioni concrete su un possibile taglio dei tassi d’interesse, ma secondo gli operatori le sue dichiarazioni sulla debolezza del mercato del lavoro suggeriscono che un allentamento monetario è decisamente all’ordine del giorno. Stando agli esperti anche il prolungarsi dello shutdown – il blocco delle attività governative federali non essenziali, in assenza di una legge di bilancio – depone a favore di un abbassamento del costo del denaro.

A livello di singoli titoli in grande spolvero si è presentata Richemont (+6,32% a 160,55 franchi), che ha beneficiato dei buoni dati trimestrali diffusi dal concorrente francese LVMH. In modo non unitario si sono mossi i valori particolarmente dipendenti dai cicli economici come ABB (+1,71% a 59,56 franchi), Amrize (+1,27% a 39,10 franchi), Geberit (-1,09% a 598,60 franchi), Holcim (-1,09% a 66,94 franchi), Kühne+Nagel (+1,28% a 150,65 franchi) e Sika (+1,92% a 175,60 franchi).

Sotto pressione si è trovata ancora una volta UBS (-1,45% a 31,34 franchi), che deve fare i conti con la sentenza del Tribunale amministrativo federale che ha annullato la decisione della Finma riguardo all’azzeramento del valore delle obbligazioni AT1 di Credit Suisse, nell’ambito dell’acquisizione dell’istituto nel 2023; l’autorità di vigilanza ha oggi annunciato un ricorso al Tribunale federale.

Nello stesso ambito finanziario ha convinto di più Partners Group (+0,50% a 1009,00 franchi), mentre in ordine sparso hanno terminato gli assicurativi Swiss Re (+0,47% a 150,95 franchi), Zurich (-0,21% a 576,40 franchi) e Swiss Life (+0,25% a 883,80 franchi).

Ha trainato il listino Nestlé (+1,52% a 76,00 franchi), che domani presenterà i tanto attesi conti del trimestre, mentre hanno decisamente frenato gli altri due pesi massimi, Novartis (invariata a 104,04 franchi) e Roche (-0,73% a 284,10 franchi).

Nel mercato allargato Sulzer (-6,36% a 126,41 franchi) ha pubblicato un dato sugli ordinativi in calo, mentre Swatch (+8,04% a 172,00 franchi) ha approfittato a sua volta dei conti di LVMH.

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