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Borsa svizzera: segna un record e chiude poco mossa, SMI +0,04%

Keystone-SDA

La borsa svizzera avvia la nuova settimana con una seduta chiusa quasi invariata, dopo aver però raggiunto i massimi di tutti i tempi: l'indice SMI ha terminato a 12'953,17 punti, in progressione dello 0,04% rispetto a venerdì.

(Keystone-ATS) Dopo una timida partenza il mercato ha trovato fiducia, superando i 13’000 punti per la prima volta nella storia dell’SMI, cioè dal 1988, e stabilendo in mattinata un nuovo massimo di giornata a 13’016,64 punti. Nelle ore successive l’entusiasmo è andato però un po’ scemando e l’indice è anche virato in negativo, per poi recuperare nel finale.

In primo piano figurava l’esito delle elezioni federali in Germania, dove la CDU/CSU, come era nelle previsioni, è emersa come la forza più importante: un governo di grande coalizione con i socialdemocratici, giunti terzi dopo la AFD, appare al momento l’opzione più probabile. Molti osservatori economici avevano sperato in un simile risultato alla vigilia del voto: si ipotizza infatti che un nuovo esecutivo di tale tipo possa porre rimedio alla debolezza economica tedesca degli ultimi anni, in particolare attraverso un aumento della spesa.

La strada è comunque ancora in salita e nel frattempo non mancano i fattori di incertezza per la congiuntura globale, anche sulla scia delle nuove politiche commerciali praticate dagli Stati Uniti. Sul fronte dell’inflazione non è passato inosservato il nuovo aumento del rincaro nell’Eurozona, che in gennaio è salito al 2,5%. Resta da vedere come questo dato si concilierà con il percorso di taglio dei tassi d’interesse che, secondo gli esperti, interesserà la Banca centrale europea (Bce).

A livello di singoli titoli il listino è stato trainato da Nestlé (+3,15% a 87,78 franchi), che si è confermata in netta ripresa nel 2025. In secondo piano sono così finiti gli altri due pesi massimi difensivi, Novartis (+0,26% a 98,41 franchi) e Roche (-0,10% a 298,10 franchi).

ABB (-4,69% a 49,81 franchi) ha sofferto per gli ultimi dati congiunturali non entusiasmanti relativi agli Stati Uniti, che hanno spinto qualche investitore a realizzare i guadagni su un’azione che ha dato soddisfazione negli ultimi mesi. In ordine sparso si sono mossi gli altri valori particolarmente sensibili ai cicli economici come Geberit (-0,53% a 523,00 franchi), Holcim (-1,29% a 93,14 franchi), Kühne+Nagel (+1,45% a 217,30 franchi) e Sika (-2,27% a 232,40 franchi).

In ambito finanziario UBS (-0,69% a 30,11 franchi) si è almeno in parte difeso meglio di Partners Group (-3,83% a 1344,50 franchi). Tutti con il segno più hanno terminato gli assicurativi Swiss Life (+0,68% a 769,60 franchi), Swiss Re (+0,18% a 138,55 franchi) e Zurich (+1,07% a 584,20 franchi).

Nel mercato allargato i riflettori erano puntati su Belimo (-7,74% a 613,50 franchi), che ha presentato i conti 2024, e su Baloise (+0,95% a 169,20 franchi), che figura al centro dell’interesse dell’investitore attivista Cevian Capital.

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