Borsa svizzera: chiusura in rialzo, SMI +0,14%

Seconda seduta settimanale in rialzo per la Borsa svizzera. Al termine delle contrattazioni l'indice dei titoli guida SMI ha guadagnato lo 0,14% a 11'886,41 punti rispetto a ieri.
(Keystone-ATS) Il mercato azionario elvetico ha reagito così ai dati sull’inflazione tendenziale statunitense, che resta stabile al 2,7%, e leggermente inferiore al +2,8% stimato dagli economisti. Occhi degli investitori ancora puntati Oltreoceano per quanto riguarda la “sfida a distanza” tra Donald Trump e il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, esortato dal tycoon – sul suo social Truth – ad “abbassare i tassi immediatamente”.
Tra i più tonici della seduta odierna spiccano i valori particolarmente sensibili ai cicli economici come ABB (+1,61% a 54,12 franchi), Kuehne+Nagel (+1,30% a 170,80 franchi), Holcim (+0,95% a 67,92 franchi) e Amrize (+0,93% a 38,97 franchi).
Bene, in ambito tecnologico, anche Logitech (+1,37% a 79,86 franchi), all’indomani della “tregua tariffaria” di 90 giorni tra Cina e USA dichiarata da Trump. Un’intesa che prevede tra l’altro versamenti al governo americano del 15% dei ricavi nel Dragone realizzati con le vendite dei chip H20 e MI308.
A dare slancio alla Borsa elvetica è stato poi il colosso farmaceutico Novartis (+0,22% a 96,23 franchi). In ordine sparso gli altri due pesi massimi difensivi Roche (+0,04% a 246,40 franchi) e Nestlé (-0,60% a 71,69 franchi).
Osservata speciale è stata infine UBS (-0,16% a 31,86 franchi), dopo la notizia pubblicata ieri sera dall’agenzia Reuters, secondo la quale un investitore istituzionale, non meglio specificato, avrebbe deciso di mettere in vendita ben 16 milioni di azioni dell’istituto bancario, pari a una quota di circa lo 0,5% del capitale azionario.
Sempre in campo finanziario, giornata da dimenticare per l’assicuratore SwissRe, che al termine delle contrattazioni ha perso l’1,16% a 149,05 franchi, risultando il peggiore fra le blue chip.