Borsa svizzera: chiude in ribasso, SMI -0,89%

La borsa svizzera chiude in sensibile ribasso, mettendo a segno la peggiore seduta dallo scorso 9 aprile: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 12'380,36 punti, in flessione dello 0,89% rispetto a ieri.
(Keystone-ATS) Fra gli investitori si è diffuso un certo nervosismo, dopo il via libera della Camera dei rappresentanti negli Stati Uniti ai massicci tagli delle imposte voluti dal presidente Donald Trump: si teme infatti un ulteriore aumento del debito pubblico. Il rendimento dei titoli di stato statunitensi a 30 anni è salito al 5,15%, il livello più alto dall’ottobre 2023: un’impennata che ha spaventato i mercati.
A questo si sono aggiunti dati congiunturali poco incoraggianti dall’Eurozona: non viene ritenuto un buon segno il fatto che la fiducia delle imprese sia sorprendentemente peggiorata in maggio, malgrado i primi segnali di allentamento del conflitto doganale avviato dagli Stati Uniti.
A livello di singoli titoli le vendite hanno interessato in particolare Sonova (-3,35% a 268,60 franchi), azzoppata da un giudizio negativo di Redburn. Poco ispirati si sono rivelati anche i valori particolarmente sensibili ai cicli economici come ABB (-0,55% a 47,33 franchi), Holcim (-1,85% a 94,32 franchi), Kühne+Nagel (-1,64% a 192,15 franchi), Sika (-0,82% a 218,40 franchi) e Geberit (-1,74% a 597,60 franchi),
Nel comparto finanziario Partners Group (-1,78% a 1130,00 franchi). ha avuto più difficoltà di UBS (-0,56% a 26,58 franchi). In modo non perfettamente unitario hanno chiuso anche gli assicurativi Swiss Life (-0,55% a 825,00 franchi), Swiss Re (+0,20% a 146,90 franchi) e Zurich (-0,27% a 584,40 franchi).
Riguardo a Nestlé (-0,35% a 88,15 franchi) non sono passate inosservate le parole del nuovo Ceo Laurent Freixe, che ha promesso di tornare a puntare sulle attività di base del gruppo. Ancora più in rosso hanno terminato gli altri due pesi massimi, Roche (-1,29% a 259,20 franchi) e Novartis (-0,81% a 93,00 franchi).
Nel mercato allargato si è distinta Relief Therapeutics (+49,88% a 3,20 franchi), dopo che la Food and Drug Administration (FDA) americana ha concesso lo status di malattia rara pediatrica a una patologia contro cui opera un preparato che l’azienda sta sviluppando. In primo piano figurava anche Galenica (-0,28% a 88,25 franchi), che ha presentato un rapporto dopo quattro mesi.