Borsa svizzera: chiude in ribasso, SMI -0,69%
(Keystone-ATS) La borsa svizzera avvia la nuova settimana con una seduta chiusa in ribasso, ma caratterizzata anche da una breve escursione verso valori che non si vedevano da anni: l’indice dei titoli guida SMI ha terminato a 12’279,86 punti, giù dello 0,69% rispetto a venerdì.
In mattinata il mercato ha toccato quota 12’434,03 punti, segnando quindi un nuovo massimo pluriennale – era dall’aprile del 2022 che non si registrava un livello così elevato – ma in seguito è tornata a farsi strada una certa prudenza. A frenare gli entusiasmi sono stati in particolare gli ultimi indicatori economici provenienti dalla Cina: la crescita del prodotto interno lordo nel secondo trimestre e la progressione delle vendite al dettaglio sono risultate più deboli del previsto.
Molto discusso è stato anche l’attentato di sabato all’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che secondo taluni esperti ha aumentato le sue possibilità di rielezione. “Trump probabilmente aumenterà i dazi contro la Cina e amplierà la spesa pubblica, il che porterà a un aumento dell’inflazione”, ha sintetizzato un trader.
Rimane di conseguenza alta l’attenzione sulla politica monetaria della Federal Reserve. Il mercato sta attualmente valutando un primo taglio dei tassi di interesse a settembre: si sono però anche levate voci più caute, che fanno presente come prima dell’appuntamento di settembre saranno pubblicati ancora due dati mensili sull’inflazione, cosa che potrebbe avere un certo impatto.
Sul fronte interno la notizia del giorno concerne il mercato allargato, con i semestrali di Swatch (-9,78% a 170,70 franchi) che si sono rivelati peggiori del previsto. Sulla scia di questa comunicazione nel listino principale ha sofferto anche Richemont (-4,16% a 137,05 franchi).
Ha cercato di trainare il listino Roche (+1,53% a 258,70 franchi), che ha annunciato il via libera in Svizzera per una terza indicazione di Vabysmo, prodotto oftalmico su cui la casa farmaceutica punta molto; meno tonici si sono rivelati gli altri due pesi massimi difensivi, Novartis (-0,96% a 99,10 franchi) e Nestlé (-1,61% a 93,14 franchi).
In modo non perfettamente unitario hanno terminato i valori particolarmente sensibili alla congiuntura quali ABB (-0,27% a 51,70 franchi), Geberit (-1,01% a 550,80 franchi), Holcim (+0,82% a 83,82 franchi), Kühne+Nagel (-0,47% a 256,70 franchi) e Sika (-1,66% a 261,10 franchi).
Nel comparto finanziario UBS (-0,36% a 27,91 franchi) e Partners Group (-0,16% a 1243,50 franchi) hanno guardato ai risultati trimestrali della banca americana Goldman Sachs. Nel segmento assicurativo si sono mosse poco Swiss Re (+0,09% a 110,90 franchi), Zurich (-0,29% a 480,50 franchi) e Swiss Life (+0,09% a 676,80 franchi).