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Borsa svizzera: chiude in ribasso, SMI -0,48%

Keystone-SDA

La borsa svizzera ha terminato in territorio negativo la prima seduta della settimana. L'indice principale SMI ha chiuso perdendo rispetto a venerdì lo 0,48% a 13'013,45 punti.

(Keystone-ATS) La giornata è stata caratterizzata da un clima nervoso e molto volatile su tutte le principali piazze. Tra gli investitori sta crescendo l’inquietudine per una possibile frenata dell’economia americana, a rischio per via delle imprevedibili manovre commerciali del presidente Donald Trump e dei suoi tagli alla spesa e ai dipendenti pubblici.

In un’intervista a Fox News, il tycoon ha ammesso che gli Usa attraverseranno “un periodo di transizione”, legato all’implementazione delle sue politiche, e non ha escluso che possano entrare in recessione. Tali paure hanno zavorrato Wall Street e in particolare l’indice tecnologico Nasdaq, arrivato a cedere anche oltre tre punti percentuali.

Sul fronte interno, hanno faticato nel comparto finanziario Partners Group (-2,45% a 1292,00 franchi), alla vigilia della pubblicazione dei risultati annuali, e UBS (-3,60% a 28,41 franchi), che oggi è stata condannata a una multa da un tribunale parigino per aver esercitato pressioni su due informatori che avevano denunciato le sue pratiche illegali in materia di evasione fiscale. Nello stesso segmento, fortune alterne per gli assicurativi Swiss Life (-0,86% a 784,40 franchi), Swiss Re (+0,83% a 146,45 franchi) e Zurich (+1,21% a 602,00 franchi).

Pesanti perdite sono state accusate da blue chip quali Logitech (-2,60% a 83,14 franchi), Lonza (-3,75% a 544,20 franchi) e Richemont (-3,88% a 158,45 franchi). Al contrario, a sostenere il listino ci hanno pensato tra gli altri Nestlé (+0,87% a 90,50 franchi) e Novartis (+0,46% a 101,38 franchi), più convincenti del terzo peso massimo Roche (+0,13% a 307,40 franchi). Bene anche un altro titolo prettamente difensivo, ovvero Swisscom (+2,02% a 530,00 franchi).

Senza una precisa direzione i ciclici, sparpagliati all’interno di un’ampia forbice: si va dalla brillante performance di Kühne+Nagel (+4,70% a 281,50 franchi) a quella scialba di ABB (-2,09% a 48,20 franchi).

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