Borsa svizzera: chiude in rialzo, SMI +1,13%

La borsa svizzera archivia la breve settimana caratterizzata dalla festività del primo maggio con una seduta tutta in rialzo: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 12'253,79 punti, in progressione dell'1,13% rispetto a ieri.
(Keystone-ATS) I corsi hanno beneficiato dell’allentamento della tensione sul fronte commerciale, dopo che la Cina ha aperto alla possibilità di trattare con gli Stati Uniti sul tema delle barriere doganali. Molto robusto, malgrado l’impatto dei dazi e dei relativi annunci, appare anche il mercato del lavoro americano, con la disoccupazione che in aprile è rimasta ancorata al 4,2%, dopo due mesi consecutivi di crescita. Concretamente quindi questo fa diminuire la pressione sulla Federal Reserve, che non appare costretta a procedere a un taglio dei tassi d’interesse per sostenere l’economia.
L’ottimismo odierno non è stato scosso dalle previsioni di S&P Global, che ha parlato dei dazi come di uno “shock al sistema” con impatti negativi sul prodotto interno lordo (Pil) mondiale per il prossimo triennio. In ambito congiunturale segnali positivi sono arrivati dagli indici Pmi manifatturieri dell’Eurozona, ancora in ripresa ad aprile, anche se il recupero potrebbe aver beneficiato, specialmente in Germania, della corsa alle scorte per anticipare i dazi.
Gli investitori devono insomma rimanere sul chi vive. Per il momento però si godono comunque una settimana assai favorevole: sull’arco di sette giorni l’SMI è salito di quasi il 3%, mentre la performance dall’inizio dell’anno è ormai positiva nella misura del 6%. Rispetto ai massimi di inizio marzo i corsi sono però scesi del 7%.
La ripresa generalizzata del comparto azionario ha messo le ali ad alcuni titoli tecnologici come Logitech (+3,58% a 64,26 franchi). Ben orientati sono apparsi anche i valori particolarmente sensibili ai cicli economici come ABB (+4,63% a 45,19 franchi), Geberit (+2,21% a 582,80 franchi), Holcim (+2,47% a 93,86 franchi), Kühne+Nagel (+1,30% a 191,30 franchi) e Sika (+1,70% a 209,30 franchi).
Nel comparto finanziario UBS (+1,61% a 25,29 franchi) è apparsa un po’ meno tonica di Partners Group (+2,19% a 1099,00 franchi). Tutti con il segno più hanno terminato anche gli assicurativi Swiss Life (+1,34% a 833,00 franchi), Swiss Re (+0,74% a 148,85 franchi) e Zurich (+0,62% a 586,00 franchi).
Hanno fornito un contributo al listino Roche (+1,15% a 272,40 franchi) e Novartis (+0,45% a 94,21 franchi), mentre si è un po’ defilato il terzo peso massimo, Nestlé (-0,16% a 87,60 franchi). La scarsa verve dei titoli spiccatamente difensivi è illustrata dall’andamento di Swisscom (-0,36% a 548,00 franchi).
Nel mercato allargato l’attenzione era rivolta a Landis+Gyr (+1,32% a 53,60 franchi), che ha presentato i dati dell’esercizio 2024/2025, concluso a fine marzo. Non è inoltre passato inosservato il balzo di Idorsia (+15,50% a 1,49 franchi), malgrado l’azienda intenda aumentare il proprio capitale più di quanto finora segnalato: sul mercato si parla di operazioni di copertura e di acquisti all’insegna del motto “sell the rumour, buy the fact” (gli investitori vendono quando circolano voci o aspettative negative su un evento, ma ricomprano quando l’evento si verifica davvero e la situazione si chiarisce).