Borsa svizzera: chiude in rialzo, SMI +1,10%

La borsa svizzera archivia un'altra settimana positiva con una seduta partita con il freno tirato, ma rivelatasi poi più dinamica: l'indice SMI ha terminato a 12'948,60 punti, in progressione dello 1,10% rispetto a ieri.
(Keystone-ATS) La giornata è trascorsa nella tranquillità: dopo un inizio d’anno concitato gli investitori hanno cercato di tirare il fiato, resi più prudenti anche dalle elezioni di domenica in Germania. I dati congiunturali pubblicati sia nell’Eurozona che oltre Atlantico non hanno avuto soverchio impatto sui corsi.
Con la recente minaccia di imporre dazi del 25% su automobili, prodotti farmaceutici e semiconduttori a partire da aprile il presidente americano Donald Trump ha aggiunto benzina sul fuoco delle dispute commerciali. Ma malgrado ciò gli operatori appaiono ottimisti: c’è chi dice addirittura che i mercati azionari siano attualmente rivestiti di teflon. Questo perché anche se alla fine verranno imposte tariffe doganali è probabile che saranno inferiori a quelle ventilate, ritengono taluni.
Le imprese svizzere potrebbero inoltre essere toccate meno dai dazi, perlomeno direttamente, hanno argomentato gli esperti di Kepler Cheuvreux. In un quadro tutto sommato favorevole l’SMI ha così messo a segno la sesta settimana in rialzo sulle sette da inizio d’anno: nello spazio si sette giorni l’indice è salito dello 0,9%.
A livello di singoli titoli l’attenzione era concentrata su Sika (+0,85% a 237,80 franchi), che ha presentato risultati 2024 bene accolti dagli analisti. Non hanno offerto un andamento perfettamente unitario gli altri valori particolarmente sensibili alla congiuntura come ABB (-0,19% a 52,26 franchi), Geberit (+0,15% a 525,80 franchi), Holcim (-0,49% a 94,36 franchi) – che ha svelato il nome della sua scorporata unità americana: si chiamerà Amrize – e Kühne+Nagel (+0,47% a 214,20 franchi).
UBS (+0,83% a 30,32 franchi), che è stata sostenuta da un giudizio di Goldman Sachs, è stata preferita a Partners Group (+0,32% a 1398,00 franchi). Un po’ sotto tono si sono dimostrati gli assicurativi Swiss Life (+0,18% a 764,40 franchi), Swiss Re (-0,04% a 138,30 franchi) e Zurich (+0,49% a 578,00 franchi).
Ha funto da traino Nestlé (+3,35% a 85,10 franchi), che sembra aver ritrovato nuova verve dopo mesi poco incoraggianti: dall’inizio dell’anno il valore è salito del 14%, con effetto benefico su tutto il listino. Un po’ in secondo piano sono finiti gli altri due pesi massimi difensivi, Novartis (+1,54% a 98,15 franchi) e Roche (+1,05% a 298,40 franchi).
Nel mercato allargato hanno informato sull’andamento degli affari anche Calida (+1,38% a 22,00 franchi) e BB Biotech (+1,73% a 38,25 franchi). Bucher (+1,61% a 379,00 franchi) ha approfittato di un cambiamento di raccomandazione di Kepler Cheuvreux.