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Borsa svizzera: chiude in rialzo, SMI +0,36%

Keystone-SDA

La borsa svizzera ha chiuso la settimana in positivo, al termine di una seduta trascorsa tuttavia per lo più al di sotto della linea di demarcazione: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 13'076.68 punti, in progressione dello 0,36% rispetto a ieri.

(Keystone-ATS) I mercati continuano a soffrire delle conseguenze della politica doganale altalenante del presidente Donald Trump, che ha appena rinviato di un mese l’introduzione dei dazi sulle merci messicane e canadesi. Il tira e molla su questa questione sta creando incertezza e nervosismo che hanno contraddistinto le contrattazioni di buona parte della giornata.

Tuttavia, dopo la pubblicazione del rapporto sul mercato del lavoro statunitense i listini sono tornati a respirare. Nel mese di febbraio negli USA sono stati creati meno posti di lavoro del previsto. Inoltre, il tasso di disoccupazione è aumentato inaspettatamente di 0,1 punti, raggiungendo il 4,1%. Secondo i trader, la disoccupazione negli Stati Uniti rimane a un livello basso, ma le preoccupazioni per l’economia statunitense potrebbero aumentare.

Sul fronte interno la pubblicazione di questi dati ha spinto al rialzo l’indice SMI. Quest’ultimo, partito in forte calo, ha successivamente ridotto le perdite anche grazie al il sostegno dei pesi massimi difensivi Nestlé e Novartis.

In questo contesto incerto, sottolineano gli analisti, sono richiesti titoli difensivi. Tra le blue chip, i pesi massimi Nestlé (+2.12% a 89,72 franchi) e Novartis (+1.46% a 100,92 franchi) hanno realizzato guadagni soddisfacenti, come pure Givaudan (+2.22% a 4’001.00 franchi), Swisscom (+1,56% a 519,50 franchi) o Roche (+1.42% a 307.00 franchi). I titoli finanziari si sono mossi in maniera contrastata: UBS in calo (-0.14% a 29,47 franchi) e Swiss Re (+0,31% 145,25 a franchi).

Sull’altro fronte, Richemont (-5,42% a 164,85 franchi) e Geberit (-2,09% a 580,00 franchi) hanno chiuso in forte calo. I trader lo giustificano con prese di profitto. Anche Alcon (-1,95% a 80,54 franchi) o Sika (-1,43% a 234,90 franchi) hanno terminato la seduta ben al di sotto della linea di demarcazione.

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