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Borsa svizzera: chiude in lieve ribasso, SMI -0,15%

Keystone-SDA

(Keystone-ATS) La borsa svizzera chiude in lieve ribasso una seduta in cui ha fatto fatica a trovare un orientamento preciso: l’indice dei titoli guida SMI ha terminato a 12’278,82 punti, in flessione dello 0,15% rispetto a ieri.

Dopo un inizio di settimana tonico, caratterizzato dalla migliore giornata da un mese a questa parte, la propensione al rischio è tornata a diminuire. Una volta preso atto dei cambiamenti nella corsa alle elezioni presidenziali statunitensi gli investitori si sono tornati a concentrare sui risultati aziendali: la relativa stagione è in pieno svolgimento, sia negli Usa – vi è molta attesa per i dati di Alphabet e Tesla, che saranno diffusi in serata – che in Svizzera. Sullo sfondo rimane sempre presente anche il tema della politica monetaria, con l’attenzione molto vigile in vista dei prossimi passi delle banche centrali.

Sul fronte interno ha arretrato Givaudan (-3,86% a 4130,00 franchi), che ha presentato un buon bilancio di metà anno, ma che è stata penalizzata dai realizzi di guadagno dopo mesi assai positivi. Ondivaga si è mostrata Logitech (-1,09% a 79,88 franchi), che pure ha informato sull’andamento degli affari, mentre maggiori soddisfazioni ha dato Kühne+Nagel (+1,86% a 268,90 franchi), che nel periodo gennaio-giugno ha incassato e guadagnato di meno, ma che confida di poter ampliare gli affari nel secondo semestre.

Bene orientati sono apparsi altri valori particolarmente sensibili alla congiuntura quali ABB (+1,60% a 49,39 franchi), Holcim (+1,28% a 85,22 franchi), Geberit (+0,82% a 568,20 franchi) e Sika (+0,61% a 265,90 franchi). Nel comparto finanziario Partners Group (+1,41% a 1221,50 franchi) è stata preferita a UBS (+0,33% a 27,41 franchi) e Swiss Re (+1,04% a 107,15 franchi) ha rimbalzato dopo le perdite di ieri.

Ha inciso negativamente sul listino Roche (-2,43% a 273,30 franchi), mentre meno mossi si sono rivelati gli altri due pesi massimi difensivi, Novartis (-0,16% a 96,18 franchi) e Nestlé (-0,25% a 94,26 franchi).

Nel mercato allargato l’attenzione si è concentrata su Julius Bär (+1,04% a 52,34 franchi), che ha trovato un nuovo Ceo nella persona di Stefan Bollinger: subentra a Philipp Rickenbacher, dimessosi in febbraio dopo le massicce svalutazioni legate al tracollo dell’impero immobiliare Signa. Lindt & Sprüngli (-0,64% a 10’890,00 franchi) ha diffuso i dati relativi al primo semestre.

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