Black Friday: vendite al via, tra sconti e consumatori più cauti
Incombe il Black Friday: gli operatori sperano di dare una spinta alle vendite, a fronte di consumatori che appaiono più smaliziati e sembrano voler allargare meno i cordoni della borsa, procedendo ad acquisti più mirati.
(Keystone-ATS) Per molti commercianti la giornata degli sconti – nel 2025 è il 28 novembre – segna l’inizio degli affari di fine anno. “Questo mese è di gran lunga il periodo più forte dell’anno per il commercio al dettaglio e ha un grande impatto sui risultati complessivi”, afferma Lukas Keller, portavoce del venditore online Brack, in dichiarazioni all’agenzia Awp.
Da tempo ormai le campagne di sconti si protraggono peraltro per diversi giorni. Alcuni commercianti iniziano a pianificarle già all’inizio dell’estate. Anche Brack organizza un’intera “Black Week”: durante questo periodo il fatturato aumenta di una “percentuale a due cifre significativa” rispetto allo stesso periodo del mese precedente, spiega Keller.
“Il Black Friday è un fattore che stimola fortemente il fatturato”, gli fa eco Bernhard Egger, direttore di Handelsverband.Swiss, la federazione del commercio elvetico. L’entità dell’aumento del ricavi varia a seconda del commerciante; non esistono dati ufficiali. Non sempre si tratta però di shopping supplementare. “Alcuni clienti rimandano consapevolmente i loro acquisti a questi giorni, con il rischio che l’articolo desiderato sia esaurito”.
Secondo una stima del portale di comparazione Blackfriday.ch, lo scorso anno in Svizzera sono stati spesi 460 milioni di franchi. Quest’anno, però, la cifra dovrebbe essere inferiore: dai sondaggi attuali emerge che gli svizzeri sono più cauti a causa dell’incertezza del contesto economico.
Stando agli esperti di vendita al dettaglio di Blackfriday.ch i consumatori prevedono di spendere in media 266,86 franchi, l’11% in meno rispetto al 2024. Con un budget più limitato, quest’anno si dovrebbero quindi operare in modo più ponderato, usando il denaro per comprare i prodotti utili.
Durante i giorni promozionali, Brack offre circa 600 articoli con sconti fino al 75%. Ma se si spende meno e allo stesso tempo si registrano notevoli riduzioni dei prezzi, in che modo i commercianti traggono vantaggio dalle offerte speciali? Keller respinge le critiche secondo cui i prezzi sarebbero aumentati artificialmente in anticipo per far sembrare gli sconti più consistenti: “ciò sarebbe vietato dall’ordinanza sull’indicazione dei prezzi”, dice.
I ribassi dipendono invece da diversi fattori, ma principalmente dalle condizioni di acquisto negoziate specificatamente per le singole offerte con i produttori. Keller ammette che, in realtà, i rivenditori guadagnavano molto meno sui prodotti fortemente scontati. La settimana presenta però dei vantaggi: “Oltre agli articoli meno cari i clienti spesso acquistano anche altri prodotti, creando così un quadro complessivo vantaggioso per noi”.
Pure Mediamarkt sostiene che le offerte sono riduzioni di prezzo reali e sostanziali. “Soprattutto nel settore dell’elettronica di consumo, dove i prezzi sono molto trasparenti e comparabili, gli sconti artificiali non funzionano”, osserva l’addetta stampa Juliana Herriger-Bon. Le riduzioni si riferiscono al prezzo di vendita regolare o al prezzo consigliato dal produttore. Gli sconti servono soprattutto a rafforzare le relazioni con i clienti e ad acquisirne di nuovi.
Secondo Blackfriday.ch fra le categorie più gettonate dai consumatori figurano l’abbigliamento, l’elettronica e gli elettrodomestici, gli abbonamenti di telefonia mobile, i voli e gli hotel. Di conseguenza, sempre più fornitori competono per attirare i clienti con promozioni speciali. Gli studi dimostrano che durante il Black Friday i consumatori sono meno sensibili al prezzo, perché credono di poter risparmiare molto: ciò stimola il volume degli acquisti, anche se alcuni sconti sono irrisori rispetto al prezzo normale.
Secondo Fust, però, il mercato e le aspettative dei consumatori stanno chiaramente cambiando. “I clienti si aspettano offerte in occasione del Black Friday, sono molto più informati, pianificano i loro acquisti in anticipo e confrontano i prezzi in modo più approfondito”, spiega la portavoce Samira Senn. Ciò comporta una diminuzione delle vendite impulsive. Allo stesso tempo, cresce la domanda di articoli di alta qualità, per i quali il vantaggio in termini di prezzo è davvero significativo, afferma Senn.
Ciò crea anche una pressione sulle aziende a partecipare alle campagne di sconto. Secondo uno studio condotto da Thomas Rudolph, professore di marketing all’Università di San Gallo, il rischio di perdere la propria clientela a favore della concorrenza è troppo grande. Gli autori dello studio parlano quindi di un “dilemma del prigioniero” (celebre concetto della teoria dei giochi), che porta a guerre dei prezzi.
Secondo lo studio, le “offerte civetta” non aumentano la fedeltà dei clienti. Al contrario, il prezzo stesso diventa il criterio decisionale più importante nella scelta del prodotto. Per i piccoli e medi negozi al dettaglio, le guerre dei prezzi comportano spesso perdite finanziarie dirette, avverte Swiss Retail Federation, altra organizzazione del commercio al dettaglio. Non possono però sottrarsi a queste promozioni se vogliono rimanere competitivi.
Il Black Friday è dinamico come qualsiasi svendita, sintetizza Bernhard Egger dell’associazione Handelsverband.Swiss. “Se tutti partecipano, devo avere buoni motivi per escludermi”, conclude.