Bayesian, recuperato il boma dal veliero affondato

È stato recuperato il boma del Bayesian, il veliero del magnate britannico Mike Lynch che è affondato al largo di Porticello la notte del 19 agosto, provocando la morte di 7 persone. L'albero è stato tirato su dall'Hebo Lift2.
(Keystone-ATS) Il recupero del boma arriva dieci giorni dopo l’ennesima tragedia collegata al super yacht di lusso. Il 9 maggio, infatti, durante la prima giornata di lavori ha perso la vita un sub 39enne di nazionalità olandese: sommozzatori si erano calati a 49 metri di profondità per tagliare l’albero della nave quando il cannello utilizzato ha attraversato delle sacche d’idrogeno provocando un’esplosione. L’onda d’urto avrebbe provocato il distacco di un pezzo di metallo che ha investito il sub e provocato la rottura dei tubi per l’ossigeno e i cavi delle telecamere. I lavori, dopo alcuni giorni di stop per permettere le indagini, sono ripresi il 15 maggio.
Il boma del Bayesian è il primo pezzo del veliero affondato il 19 agosto scorso a tornare in superficie. I tecnici della Tmc Marine, l’azienda che si sta occupando del recupero, l’hanno ripescato per primo anche per consentire all’ispettorato del lavoro e alla guardia costiera di eseguire i rilievi per l’indagine sul sommozzatore morto il 9 maggio mentre tagliava la cerniera che legava il Boma all’albero.
Gli investigatori della capitaneria di porto si dicono certi che l’infortunio mortale è stato provocato dall’esplosione di una sacca di idrogeno che si è accumulata nel tagliare la cerniera in acciaio e alluminio.
Già da ieri sono riprese a pieno regime le operazioni preliminari per il recupero del relitto, adagiato sul fianco destro a 49 metri di profondità. Sul fronte indagini continua la ricerca della via d’entrata dell’acqua che ha portato all’affondamento. Gli ultimi riscontri arrivati sul tavolo dei magistrati e della guardia costiera svelano un passaggio chiave nella ricostruzione del naufragio: è certo che nessun boccaporto o portellone è stato chiuso nei minuti precedenti all’affondamento. “Non si sarebbero chiusi nel modo in cui li abbiamo trovati” dice un inquirente.
Ci sono molte perplessità sul rapporto provvisorio diffuso dall’ente britannico per la sicurezza navale da parte degli investigatori italiani. Soprattutto per la scarsezza di “elementi diretti” con cui è stato redatto. “Al momento non sappiamo ancora cosa c’è sul lato di dritta della nave, senza il quale ogni considerazione non è attendibile” sottolinea chi da otto mesi e mezzo è impegnato nei rilievi a Porticello.
Per avere un quadro completo è indispensabile che il Bayesian venga messo in secca nel porto di Termini Imerese. La data per il recupero slitta di una settimana. Il nuovo cronoprogramma ha fissato fra il 26 e il 28 maggio la data in cui materialmente il relitto emergerà. Poi verrà svuotato dell’acqua e trasportato, sospeso in aria, in porto.