Battaglia tra collezionisti per il Naso di Giacometti

È scontro legale tra due collezionisti d'arte per il Naso di Giacometti: da un lato David Geffen, magnate dell'industria musicale e collezionista di fama mondiale; dall'altro il fondatore della piattaforma Tron Justin Sun, "re delle criptovalute" con base a Hong Kong.
(Keystone-ATS) Al centro della contesa, Il Naso di Alberto Giacometti, una celebre scultura acquistata da Sun nel 2021 per 78 milioni di dollari e ora nelle mani di Geffen. Secondo il cinese, l’opera gli sarebbe stata sottratta da una collaboratrice e venduta a sua insaputa.
Relativamente nuovo sul mercato dell’arte, Sun è salito alla ribalta nel 2023 per aver acquistato – e poi mangiato – una delle tre edizioni della famosa “banana con lo scotch” di Maurizio Cattelan.
Geffen è una figura consolidata di collezionista: la sua raccolta – che include opere di Hockney, Jasper Johns, Pollock e Rothko – è valutata 2,3 miliardi di dollari e lui è noto per la sagacia nel riconoscere opere di altissimo livello e rivenderle con tempismo perfetto.
Nella denuncia iniziale al Southern District of New York, Sun aveva accusato la sua ex consulente artistica Xiong Zihan Sydney di aver orchestrato la vendita a Geffen per 65 milioni di dollari, agendo senza il suo consenso e sfruttando la sua inesperienza nel settore.
L’avvocato di Geffen, Tibor Nagy, ha replicato seccamente: “Il rimorso del collezionista non è base per un’azione legale”. Nagy ha aggiunto che la memoria presentata da Geffen in tribunale “separa i fatti dalla finzione. I tribunali non dovrebbero essere il teatro di manovre pubblicitarie”.
Tutto è cominciato da Sotheby’s, all’asta della collezione Macklowe nel settembre 2021. Sun, che acquistò Le Nez (Il Naso) con l’aiuto di Xiong, avrebbe poi espresso alla donna la volontà di vendere se l’offerta avesse superato gli 80 milioni di dollari. Secondo il re delle cripto, Xiong si sarebbe invece appropriata dell’opera usando documenti falsi e l’avrebbe venduta a Geffen con l’intento di incassare per sé “qualche centinaio di migliaia di dollari”.
Sun sostiene che la collaboratrice avrebbe fraudolentemente scambiato Le Nez con due dipinti di proprietà di Geffen del valore di 55 milioni, più 10,5 milioni in contanti – un totale al di sotto delle sue aspettative.
A detta di Sun, l’acquirente avrebbe dovuto insospettirsi per alcune anomalie come la presenza di un inconsueto indirizzo Gmail di un legale cinese nei documenti. Geffen ha ribaltato l’accusa: nella memoria difensiva afferma che Sun e Xiong, dopo aver tentato senza successo di rivendere i due dipinti ricevuti nell’accordo, avrebbero fabbricato la causa come forma di pressione.
Xiong nel frattempo è stata arrestata ed è attualmente detenuta in Cina. Ma perché Sun sarebbe stato così’ ansioso di vendere Il Naso di Giacometti? Secondo Geffen, per ragioni economiche: il mercato delle criptovalute aveva subito un crollo tra il 2022 e il 2023, mentre nel novembre 2023 hacker avevano sottratto 115 milioni di dollari da piattaforme riconducibili a Sun.