Basilea: sì ad abbattimento grattacielo ispirato a Onu New York

È stato un grattacielo, ispirato al Palazzo delle Nazioni Unite di New York, che ha segnato per decenni il panorama di Basilea, ma Roche vuole abbatterlo e oggi il colosso farmaceutico ha incassato un via libera importante, quello del parlamento cittadino.
(Keystone-ATS) Con 50 voti contro 45 (e 3 astensioni) il Gran consiglio – che, particolarità renana, funge da legislativo sia del cantone che del comune – ha deciso di non porre l’edificio sotto protezione. Ha così confermato l’orientamento del governo, sconfessando nel contempo la maggioranza della Commissione per l’edilizia e la pianificazione del territorio (BRK).
Oggetto del contendere era il cosiddetto Bau 52, un grattacielo di 62 metri d’altezza realizzato nel 1960 su progetto dell’architetto Roland Rohn (1905-1971) per Roche. È considerato il primo in Svizzera con facciata a cortina, cioè una facciata continua autoportante, realizzata in questo caso – come a New York – in vetro. Un importante testimone del modernismo postbellico, insomma. Per decenni ha dominato l’area industriale e di uffici di Roche, fino a quando le nuove torri progettate dallo studio Herzog & de Meuron (tutto un altro stile: grandi, voluminose, pesanti), alte rispettivamente 178 metri (inaugurazione 2015) e 205 metri (2022), hanno cambiato radicalmente il profilo della città.
L’intero dibattito – anche prima della discussione in aula: vi è stata una petizione per salvare l’edificio – è ruotato intorno alle possibilità di ristrutturare la costruzione, con un occhio anche agli obiettivi climatici dell’impresa. Secondo la maggioranza della BRK, un risanamento energetico era perfettamente proponibile, per la minoranza avrebbe invece costi sproporzionati: dalla prima parte si sono schierati PS, Verdi e Basta (una formazione di sinistra che esiste solo a Basilea), dall’altra PLR, liberali (che a Basilea rappresentano un partito indipendente, ma a sua volta affiliato al PLR svizzero), Centro ed evangelici, Verdi liberali e UDC. I secondi alla fine l’hanno spuntata, seppur di misura.