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Australia inizia deportare immigrati illegali in isola di Nauru

Keystone-SDA

L'Australia ha iniziato a deportare a Nauru nel Pacifico immigrati illegali criminali condannati, nel quadro di un accordo trentennale da 2,5 miliardi di dollari con il piccolo stato-isola (12 mila abitanti in 21 kmq).

(Keystone-ATS) L’accordo copre 358 detenuti tornati in libertà dopo aver scontato la pena.

Il presidente di Nauru, David Adeang, ha confermato oggi in parlamento l’arrivo della prima persona coperta dall’accordo. Otto mesi dopo aver accettato di accogliere gli ex detenuti, in seguito a una storica sentenza dell’Alta Corte di Canberra secondo cui una loro detenzione indefinita sarebbe illegale.

Nei termini dell’accordo i componenti del gruppo otterranno un visto valido per 30 anni che permetterà loro di vivere e lavorare nella comunità tra i circa 12 mila residenti di Nauru e anche di partire e di ritornare.

Il ministro australiano degli interni Tony Burke ha detto di aver “personalmente” ispezionato le strutture di alloggio e medico-sanitarie disponibili ai deportati. “Lo standard è buono”, ha dichiarato. Tuttavia gli avvocati per i diritti umani e i Verdi hanno duramente criticato il piano di deportazione, sostenendo che possa essere in violazione degli obblighi in materia di diritti umani.

L’Australia ha concordato di pagare a Nauru 408 milioni di dollari australiani (circa 230 milioni di euro) all’arrivo del primo deportato. Verserà inoltre una somma annuale fino a 70 milioni di dollari (circa 39 milioni di euro), secondo il numero di persone trasferite nell’isola.

“L’accordo riafferma che Nauru e Australia condividono l’impegno a una gestione umana, legittima e di reciproco rispetto di immigrazione e di insediamento… Queste persone insediate godranno di libertà di movimento, parità di trattamento e accesso a servizi essenziali secondo gli obblighi internazionali e gli impegni verso i diritti umani di Nauru”, si legge in un comunicato.

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