Attrice premiata a Cannes per The Shameless, coproduzione svizzera
(Keystone-ATS) L’attrice indiana Anasuya Sengupta, che recita nella pellicola di coproduzione svizzera intitolata “The Shameless”, è stata premiata dalla giuria del secondo concorso del Festival di Cannes per la sua notevole interpretazione.
Sengupta ha ottenuto ieri sera il riconoscimento da parte della giuria di “Un Certain Regard” quale migliore attrice per la sua performance nel film raccontato dal regista bulgaro Konstantin Bojanov. “The Shameless” è un’intensa storia di amore proibito, prostituzione e violenza.
La pellicola – coproduzione elvetica firmata Akka Films e RTS – è stata presentata in prima mondiale al Festival di Cannes venerdì scorso nella Salle Debussy, dove alla proiezione aveva assistito anche la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider. Il film ha riscosso un grande successo: il regista e il cast, presenti in sala e visibilmente emozionati, erano stati acclamati con una standing ovation.
Nella pellicola, Sengupta interpreta Renuka, una donna che scappa da un bordello di Delhi dopo aver ucciso un poliziotto. Trova rifugio in una comunità di lavoratori del sesso nel nord dell’India dove incontra Devika (Omara Shetty), una giovane ragazza condannata ad una vita di prostituzione secondo il sistema devadasi, tradizione induista ormai vietata che “sposa” le donne ad una divinità. Fra Renuka e Devika si crea un legame forte che sfocia in un amore proibito.
Prodotto da cinque paesi
“The Shameless” è una coproduzione di cinque Paesi. Oltre alla Svizzera, hanno partecipato anche Francia, Bulgaria, Taiwan e India. Per quanto riguarda la parte elvetica, maggioritaria, è stata coprodotta dalla società ginevrina Akka Films e dalla televisione pubblica romanda RTS. La Svizzera – stando al regista Bojanov – è stato il primo Paese a supportare e finanziare il film. “Ufficialmente è un film svizzero anche se in hindi”, aveva affermato Bojanov settimana scorsa in un’intervista rilasciata a Keystone-ATS.
Gli altri premiati
La giuria del secondo concorso del Festival di Cannes ha inoltre assegnato il primo premio al notevole “Black Dog” del cinese Guan Hu e il premio della giuria e quello per l’interpretazione a “The Story of Suleymane” di Boris Lojkine che ha realizzato il suo film-verità su un rider parigino.
Il premio per la migliore regia – ex aequo – è andato invece a Rungano Nyoni per “On becoming a Guinea Fowl” e all’italiano Roberto Minervini per “The Damned”.
L’altro film svizzero in concorso, “Le procès du chien” di Laetitia Dosch, è rimasto a mani vuote.