Attacco israeliano alla città yemenita di Hodeidah
(Keystone-ATS) L’Aeronautica militare israeliana (IAF) ha effettuato un attacco aereo nella città costiera di Hodeidah, colpendo il porto e centrali elettriche.
“Decine di aerei dell’Aeronautica militare (IAF), da combattimento, da rifornimento e dell’intelligence, hanno attaccato a 1’800 chilometri da Israele le aree di Ras Issa e Hodeidah nello Yemen”, rende noto la stessa IAF su X.
Nei raid – viene precisato – sono stati colpiti centrali elettriche e un porto marittimo, utilizzati per importare petrolio, che il gruppo Huthi legato a Teheran usa per trasferire nella regione armi iraniane.
“L’attacco è stato effettuato in risposta agli ultimi attacchi sferrati dagli Huthi contro lo Stato di Israele”, dichiara ancora l’IAF, aggiungendo che nell’ultimo anno “il regime terroristico Huthi ha operato sotto la direzione e il finanziamento dell’Iran, in collaborazione con le milizie irachene, per danneggiare Israele e interrompere la liberà di navigazione globale”.
Forti esplosioni si sono sentite nel porto della città; le immagini pubblicate sulle reti sociali mostrano del fumo che si alza dalla zona. Fonti yemenite hanno riferito al canale al-Mayadeen, vicino a Hezbollah, che nel porto di Hodeida sono stati effettuati più di 10 attacchi dell’aeronautica militare e che anche l’aeroporto internazionale della città è stato attaccato.
Il ministero della salute, gestito dagli Huthi, ha annunciato che quattro persone sono morte e 29 sono rimaste ferite in seguito agli attacchi israeliani di oggi, secondo quanto riporta Sky News.
“Ho seguito l’attacco agli Huthi dalla sala di controllo dell’Aeronautica militare. Il messaggio è chiaro: per noi non c’è posto che sia troppo lontano”, ha dichiarato il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant commentando i raid. Egli ha poi citato i Salmi: “Inseguirò i miei nemici e li raggiungerò, e non tornerò finché non se ne saranno andati”.
Lo Stato ebraico aveva già attaccato il porto di Hodeidah il 20 luglio scorso, sostenendo che era “usato dagli Huthi per ricevere le armi trasferite dall’Iran”.