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Assemblea PLR: sì a accordi con l’UE, no a referendum obbligatorio

Keystone-SDA

I delegati del PLR hanno dato il loro sostengo al pacchetto di accordi con l'UE ma non vogliono sottoporre la questione a referendum obbligatorio.

(Keystone-ATS) All’assemblea dei delegati di oggi a Berna, sostenitori e oppositori si sono incrociati in un dibattito durato ben due ore. Il nuovo pacchetto di accordi con l’Unione europea è stato accolto con con 330 voti a favore, 104 contrari e 9 astenuti.

Il referendum obbligatorio, che avrebbe reso necessaria la doppia maggioranza del popolo e dei Cantoni, è invece stato respinto con 231 voti contrari e 189 a favore.

Un lungo dibattito

La questione è piuttosto controverso, visto che proprio dalla maggioranza nei cantoni potrebbe dipendere l’esito del referendum. Per Matthias Michel, consigliere agli Stati di Zugo, il pacchetto di accordi con l’UE non richiede una modifica della Costituzione e quindi non necessita di una doppia maggioranza. Non è ammissibile che il Parlamento prevalga sulle disposizioni della Costituzione federale per motivi politici.

Sostenitrice della doppia maggioranza del popolo e dei Cantoni, Petra Gössi, consigliera agli Stati di Svitto, nonché ex presidente del PLR svizzero, ha invece sostenuto che anche le voci delle regioni più piccole e rurali dovrebbero avere peso. E che i trattati con l’UE toccano valori costituzionali fondamentali.

Cassis: “nuovo capitolo” con l’UE

Il proseguimento della via bilaterale non è un’opzione, ma una necessità strategica, ha affermato durante il dibatto iniziale sui nuovi trattati il consigliere nazionale e imprenditore Simon Michel di Soletta.

Gli oppositori hanno messo in guardia dal pacchetto di accordi: l’accettazione potrebbe inizialmente stabilizzare le relazioni con l’UE, ha affermato l’ex giornalista, ex consigliere nazionale ed attuale municipale di Zurigo Filippo Leutenegger, ma sarebbe seguita da una burocratizzazione, oltre che da un indebolimento del parlamento e dei diritti dei cittadini.

In apertura dell’assemblea, il consigliere federale Ignazio Cassis ha invitato i delegati del PLR a “guardare al futuro” e a sostenere il nuovo pacchetto di accordi negoziati con l’Unione europea, che ha definito “vitale per la prosperità e la sovranità del Paese”.

“La Svizzera vive nel cuore dell’Europa: commerciamo, lavoriamo e studiamo con i nostri vicini e la qualità di queste relazioni determina la nostra prosperità, la nostra sicurezza e, in ultima analisi, la nostra qualità di vita”, ha sottolineato Cassis, ricordando che più della metà delle esportazioni svizzere sono destinate all’UE.

Con questo accordo, la Svizzera “mantiene il controllo della propria rotta”, ha assicurato il Consigliere federale, precisando che senza le nuove tappe previste “il percorso bilaterale si concluderà a medio termine”.

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