ASB lancia nuova campagna per spiegare importanza delle banche

Confrontata con una possibile stretta normativa su UBS, che viene malvista dal settore, l'Associazione svizzera dei banchieri (ASB) passa alla controffensiva.
(Keystone-ATS) L’organizzazione lancia un’iniziativa di comunicazione – denominata “The River”, il fiume – per dare maggiore visibilità al ruolo degli istituti per la società e l’economia.
Si tratta di promuovere un dialogo aperto e costruttivo sulla rilevanza di tali aziende, spiega l’ASB in un comunicato diffuso al termine della tradizionale giornata dei banchieri. Il fiume al centro della campagna di comunicazione è considerato non solo un simbolo della Svizzera in quanto paese ricco di corsi d’acqua, bensì anche come sinonimo di movimento, energia e cambiamento, tutti elementi che – a detta dell’organizzazione – caratterizzano la piazza bancaria elvetica.
L’iniziativa punta su brevi filmati e podcast, che vengono diffusi tramite canali digitali come LinkedIn, Instagram, Spotify e YouTube. Con un taglio editoriale definito “decisamente moderno”, comunicano al pubblico quanto sia vario, innovativo e orientato al futuro il mondo delle banche.
I contenuti? I brevi filmati sono ambientati su fiumi elvetici: le persone nelle imbarcazioni avanzano costantemente con le loro idee, i loro obiettivi e i loro sogni. Affinché tali traguardi possano essere raggiunti, le banche sono al fianco di queste persone come compagni di viaggio e facilitatori, rappresentati nei video tramite elementi luminosi iconici. La narrativa visiva è integrata da podcast che offrono approfondimenti personali e prospettive sfaccettate di interessanti personalità del mondo economico e della società, spiega l’ASB.
Nella giornata odierna – occasione anche per l’assemblea generale dell’associazione – il presidente Marcel Rohner ha messo ancora una volta in guardia da quella che considera “un’ipertrofia normativa” a seguito della crisi di Credit Suisse. Prendendo posizione sul pacchetto di nuove disposizioni presentato lo scorso giugno dal Consiglio federale ha accolto con favore l’intenzione di rafforzare la stabilità della piazza finanziaria, criticando però il fatto che in alcuni punti fondamentali i provvedimenti proposti travalichino gli obiettivi. “Se queste misure dovessero essere attuate nella forma attuale rischiamo un’inutile proliferazione burocratica e una concreta perdita di competitività”, ha sostenuto il 61enne che oggi si era peraltro già espresso alla stessa stregua in un’intervista alla Neue Zürcher Zeitung. “La piazza finanziaria, un pilastro portante della nostra economia, ne risulterebbe quindi indebolita”.
Banche, assicurazioni e fornitori di servizi finanziari – ha ricordato l’ex Ceo di UBS (2007-2009) – contribuiscono per il 12,5% al gettito fiscale di Confederazione, cantoni e comuni, oltre a garantire il finanziamento di ipoteche e crediti aziendali. Al contempo il settore dà prova della propria capacità innovativa, ad esempio attraverso soluzioni digitali come Twint. “La piazza finanziaria svizzera esisterà anche dopodomani, ma la forma in cui sarà operativa è nelle nostre mani”, ha concluso l’esperto con dottorato in economia.