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Argentina: confermata condanna a ex presidente Cristina Kirchner

Keystone-SDA

La Corte suprema argentina ha respinto il ricorso della ex presidente Cristina Fernández de Kirchner contro una condanna per corruzione nei lavori pubblici confermata in Cassazione.

(Keystone-ATS) Il massimo tribunale, si legge nella sentenza pubblicata ieri, ha ratificato la pena di sei anni e il divieto di ricoprire cariche pubbliche.

Ora si attende l’esecuzione della sentenza. A Kirchner, 72 anni, spetta di diritto la possibilità di scontare la pena agli arresti domiciliari ma non potrà presentarsi come candidata alle prossime elezioni legislative provinciali di settembre come aveva annunciato qualche giorno fa.

In questo contesto manifestazioni spontanee e blocchi stradali di sostenitori della ex presidente e leader del partito peronista all’opposizione sono state segnalate in diversi punti della capitale Buenos Aires e di altre città al grido di “non toccate Cristina”.

Anche i sindacati hanno dichiarato lo “stato di allerta e mobilitazione” e non escludono di convocare un’ondata di scioperi nei prossimi giorni.

Kirchner: “È un lucchetto all’opposizione”

Kirchner ha accusato la giustizia del suo paese di agire come un partito e di avere messo un “lucchetto” all’opposizione. Lo ha dichiarato in un comizio improvvisato di fronte alla sede del Partito peronista (Partido Justicialista, Pj) di Buenos Aires pochi minuti dopo la pubblicazione della sentenza della Corte suprema.

Kirchner ha definito i tre giudici del massimo tribunale come un “triumvirato di impresentabili che esegue ordini superiori”. Ha poi fatto un paragone tra la sentenza di oggi e il fallito attentato del primo settembre del 2022 contro di lei affermando che “in quel momento la pallottola non è uscita, ma oggi la sentenza sì è uscita”.

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Milei: “È giustizia”

Il presidente dell’Argentina Javier Milei, mentre si trova in visita ufficiale in Israele, ha commentato sulle reti sociali la conferma della condanna con un breve messaggio: “Giustizia. Fine”.

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