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Anp, Svizzera faccia passi avanti su riconoscimento Palestina

Keystone-SDA

La Svizzera deve "fare un passo avanti" sulla questione del riconoscimento di uno Stato palestinese.

(Keystone-ATS) Lo richiede l’Autorità nazionale palestinese (Anp), secondo cui inoltre Berna dovrebbe esercitare pressioni per lo svolgimento entro un anno di elezioni ovunque nei territori, compresa Gerusalemme Est.

“Il ruolo della Svizzera è importante e cruciale”, ha affermato oggi l’inviato del presidente Mahmoud Abbas, Mohammad Shtayyeh, ai giornalisti presso l’Onu a Ginevra. Ieri l’ex primo ministro palestinese aveva incontrato a Berna il consigliere federale Ignazio Cassis e la presidente del Consiglio nazionale Maja Riniker, portando inoltre un messaggio per la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter.

La Svizzera è il Paese “in cui hanno sede le agenzie delle Nazioni Unite e che è depositario delle Convenzioni di Ginevra” e deve “avanzare” verso il riconoscimento di uno Stato palestinese, ha detto. La Confederazione ha sempre ritenuto che tale passo debba essere effettuato al termine di un processo di riforme, che Shtayyeh è venuto a spiegare nuovamente.

“Gli svizzeri hanno mostrato interesse per la futura Costituzione e per le elezioni”, ha rivelato l’inviato di Abbas, aggiungendo che Berna ha promesso di contribuire alla ricostruzione della Striscia di Gaza, senza però fornire cifre. Cassis “comprende molto bene la situazione” e “sono sicuro che la Svizzera sarà generosa come lo è stata finora”, ha dichiarato Shtayyeh.

Il diretto interessato fa parte del comitato incaricato di presentare un progetto di Costituzione entro il 15 novembre. È arrivato ieri nella città federale, lo stesso giorno in cui è stata presentata un’iniziativa popolare con la quale si vuole obbligare il governo elvetico a riconoscere lo Stato palestinese. Affinché la popolazione sia chiamata alle urne sul tema, dovranno essere raccolte 100’000 firme entro il 14 aprile 2027.

Prima di recarsi nei Paesi Bassi e in Austria, Shtayyeh ha chiesto che la Svizzera faccia pressione con il presidente americano Donald Trump e con i Paesi europei su Israele al fine di consentire, entro un anno, lo svolgimento di elezioni in tutti i territori palestinesi, anche a Gerusalemme Est. Il 67enne non si candiderà come presidente: “Abbiamo bisogno di una nuova generazione al comando”.

L’Anp non è del tutto soddisfatta del piano Trump firmato in Egitto. “È una dichiarazione di principi”, ma è insufficiente perché manca “una tabella di marcia per porre fine all’occupazione israeliana” in Cisgiordania, così come indicazioni sulla ricostruzione della Striscia di Gaza, ha evidenziato Shtayyeh.

L’ex premier non si oppone a una forza internazionale a Gaza e ha ribadito che Hamas non ha alcun futuro in questo territorio. L’Anp è pronta a recuperare le armi del gruppo islamista radicale, se quest’ultimo non intende procedere al disarmo sotto l’egida di un’entità internazionale. L’inviato del presidente ha pure sottolineato di “non avere molta fiducia negli israeliani”, in quanto lo Stato ebraico ha “violato precedenti accordi”.

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