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Anche in Bulgaria boicottaggio supermercati contro rincari

Keystone-SDA

Sulla scia del successo in Croazia, Serbia e in altri Paesi balcanici, oggi in Bulgaria è in corso il boicottaggio dei supermercati per protestare contro l'aumento vertiginoso dei prezzi dei generi alimentari.

(Keystone-ATS) L’iniziativa è stata promossa e diffusa sui social da quattro organizzazioni – la “Federazione dei consumatori in Bulgaria” e le associazioni “Cibo accessibile e di qualità”, “Unione dei pensionati” e “Il sistema ci uccide”. Secondo gli organizzatori i principi dell’economia di mercato da tempo sono stati “calpestati” dalle catene dei supermercati operanti in Bulgaria. Le principali sono Kaufland, Lidl e Billa, tutti e tre di proprietà tedesca.

In Bulgaria, il paese più povero dell’UE, i prezzi di alimenti di base come latte, carne e burro sono molto più alti nelle catene dei supermercati stranieri rispetto ai prezzi nelle stesse catene per esempio in Germania o Austria, rilevano gli organizzatori del boicottaggio. Nello stesso tempo la massiccia presenza di supermercati nelle città bulgare ha portato al fallimento dei piccoli negozi di quartiere per generi alimentari. Gli organizzatori del boicottaggio chiedono inoltre alle autorità di introdurre un elenco di 70 prodotti a prezzo calmierato, tra i quali uova, prodotti lattiero-caseari, salumi, burro, riso, farina e pane.

Sempre oggi, l’organizzazione dei supermercati in Bulgaria “Associazione per un commercio moderno” ha lanciato sui social una campagna contro il boicottaggio sotto lo slogan “Andiamo tutti a fare la spesa”. Numerosi supermercati hanno annunciato per oggi allettanti sconti per diversi generi alimentari.

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