Analisti meno pessimisti sull’andamento congiunturale elvetico
Gli analisti finanziari sono meno pessimisti riguardo all'evoluzione congiunturale elvetica: è l'indicazione che emerge dall'indice sulle prospettive economiche calcolato da UBS e da CFA Society Switzerland sulla base di un sondaggio fra gli esperti.
(Keystone-ATS) L’indicatore principale – emerge dalle informazioni diffuse oggi – si è attestato in ottobre a -7,7 punti, in aumento di 38,7 punti rispetto a settembre e in sensibile recupero anche da agosto (era a -53,8), quando era stato registrato un crollo, sulla scia dell’introduzione di dazi americani contro la Svizzera. L’indice rimane comunque ancora in zona negativa.
Andando nei dettagli, solo il 23,1% degli interrogati in ottobre pronostica un miglioramento della situazione congiunturale nei prossimi sei mesi, il 30,8% scommette su un peggioramento, mentre il 46,2% è convinto che non vi saranno cambiamenti (valori che determinano poi l’indice complessivo: 23,1 meno 30,8 = -7,7). Rispetto a settembre sono diminuiti i pessimisti (-19,6 punti), sono aumentati gli ottimisti (+19,5 punti), mentre sono praticamente rimasti stabili coloro che puntano sullo status quo (-0,2 punti).
Sempre importanti sono i segnali riguardo al rincaro: l’inflazione in Svizzera è vista in aumento dal 23,1% del campione, mentre il 15,4% si aspetta un calo e il 61,5% stabilità. I tassi d’interesse sono attesi fermi nel corto termine (71,8%) e anche sul lungo periodo la quota più consistente (56,4%) punta sull’assenza di variazioni.
Il 53,8% degli interrogati (+18,1 punti rispetto a settembre) prevede inoltre un incremento dell’indice di borsa elvetico SMI nei prossimi sei mesi, il 23,1% punta su valori stabili e un analogo 23,1% su una contrazione. Sul fronte valutario, il 43,6% si aspetta un rafforzamento del franco rispetto all’euro, il 12,8% un indebolimento e il 43,6% ritiene che non vi saranno cambiamenti nel corso; nei confronti del dollaro le rispettive quote sono di 43,6%, 41,0% e 15,4%. Riguardo alla disoccupazione il 57,9% vede una crescita dei senza lavoro, il 39,5% una stagnazione e il 2,6% un calo.
Al sondaggio, effettuato il 16 e il 22 ottobre , hanno partecipato 39 analisti della comunità finanziaria elvetica. L’inchiesta in questione viene realizzata dal gennaio 2017: fino all’agosto 2023 partner di CFA – un’associazione di professionisti dell’investimento che ha radici americane – era Credit Suisse, ora è UBS, banca che ha rilevato il concorrente.