Almeno 300’000 persone a proteste in Grecia per incidente Tebi

Decine di migliaia di persone, almeno 300'000 secondo la polizia, stanno manifestando in tutta la Grecia, per chiedere giustizia per le 57 vittime dell'incidente ferroviario di Tebi, avvenuto due anni fa nei pressi della città di Larissa.
(Keystone-ATS) Secondo il giornale di sinistra Efsyn, i raduni di oggi in tutta la Grecia sono “i più grandi nella storia del Paese”. Più di 200 manifestazioni sono in corso nelle città di tutta la Grecia, tra cui Patrasso, Larissa e Heraklion. Nella stessa giornata di oggi è in corso uno sciopero generale indetto dai sindacati dei lavoratori pubblici e privati.
Un’immensa folla di persone, composta da studenti, lavoratori e famiglie con bambini al seguito ha riempito piazza Syntagma, sede del parlamento ellenico ad Atene, mostrando striscioni con lo slogan della protesta “Non ho ossigeno”, frase pronunciata da una delle vittime dell’incendio che è divampato subito dopo lo scontro frontale tra un treno passeggeri e un treno merci.
Altri striscioni recitano “Il loro profitto, le nostre vite” e intimano “Mai più Tebi”. Maria Karystianou, madre di una ragazza di 20 anni morta nell’incidente e portavoce dell’Associazione dei familiari delle vittime, ha preso la parola davanti all’immensa folla in piazza Syntagma, dichiarando: “Possiamo e vogliamo portare di nuovo il miracolo della giustizia nel nostro Paese”, e ha garantito che “la verità (sulle responsabilità dell’incidente) sarà trovata”.
A Salonicco, i manifestanti hanno liberato in aria alcuni palloncini neri in ricordo delle vittime, tra cui molti universitari di ritorno dalle feste di Carnevale. Raduni di sostegno alla protesta sono stati organizzati dai greci della diaspora in altri Stati, nelle città di New York, Melbourne a Stoccolma e Copenaghen, riporta l’emittente statale Ert.