ABB punta sul mare, motori innovativi e gru automatizzate

Il colosso tecnologico ABB intende trarre vantaggio dall'elettrificazione e dall'automazione nel settore marittimo: per farlo punta su innovativi motori per navi da crociera e gru portuali automatizzate.
(Keystone-ATS) “Proprio le industrie ad alto consumo di materiali ed energia devono diventare più efficienti dal punto di vista energetico e più sostenibili”, ha affermato durante una visita allo stabilimento ABB di Helsinki Peter Terwiesch, dal 2015 capo della divisione Process Automation, quella che si occupa dell’automazione, dell’elettrificazione e della digitalizzazione di diversi segmenti industriali.
Process Automation è uno di quattro comparti di ABB e genera oltre un quinto del fatturato annuo dell’azienda, pari a circa 33 miliardi di dollari (27 miliardi di franchi al cambio attuale). Nel suo campo la divisione è numero due al mondo. I suoi due mercati principali sono quelli dei metalli, dell’estrazione mineraria, della cellulosa e della carta, con una quota del 25%, e delle attività marittime e portuali, al 22%.
Per il settore navale, l’azienda svizzera ottimizza ad esempio i flussi energetici sulle navi passeggeri o mercantili. Per i terminal container, ABB offre soluzioni di automazione per le gru portuali. “In questo modo, nessun dipendente deve più rimanere nella cabina di comando al freddo o al caldo”, ha sottolineato Terwiesch in un colloquio con l’agenzia Awp. Può invece controllare comodamente le gru da una sala operativa. Questo non solo consente di risparmiare risorse – un operatore può gestire più impianti – ma aumenta anche l’attrattiva del lavoro.
Il settore portuale stra progredendo sulla scia della crescita del commercio mondiale. A causa delle capacità limitate e della carenza di personale qualificato è quindi particolarmente importante garantire processi efficienti. Ma anche il ramo navale in senso stretto è un importante motore di espansione: in questo campo il prodotto ABB di punta è il motore Azipod, un sistema di propulsione elettrico con un’elica in grado di ruotare a 360 gradi. Finora ABB ha installato circa 800 motori su oltre 350 imbarcazioni di vario tipo o li ha inseriti nei propri portafogli ordini. Tali propulsori consentono di utilizzare le navi in modo più efficiente dal punto di vista energetico e di risparmiare fino al 20% di carburante.
I sistemi Azipod consentono inoltre ai clienti di guadagnare spazio, permettendo ad esempio ai traghetti di aumentare il carico. Antti Ruohonen, responsabile della divisione Marine Propulsion, ha stimato il valore di un ordine di tal tipo per ABB tra i 30 e i 50 milioni di dollari, a seconda del classe e delle dimensioni della nave. Il manager scandinavo è uno degli oltre 5000 dipendenti che ABB ha in Finlandia, un luogo tradizionalmente legato al settore marittimo. Secondo il dirigente attualmente il settore crocieristico è in forte espansione: “Il numero di passeggeri ha ormai superato nettamente il livello pre-coronavirus”. Poiché i tempi di costruzione delle grandi navi sono molto lunghi gli operatori sono interessati a propulsori il più possibile efficienti.
Il 45% del fatturato della divisione proviene dai servizi. ABB trae ad esempio vantaggio dalla possibilità di effettuare la manutenzione dei propulsori forniti, spesso personalizzati, anche durante il loro funzionamento. Guardando al futuro, Terwiesch intende ora concentrarsi su un ulteriore aumento dei margini. Inoltre, punta a una crescita strutturale. Da quando il professionista ha assunto la guida del comparto, dieci anni or sono, il margine a livello Ebita è aumentato, raggiungendo recentemente il 15,1%, inferiore al 16-19% considerato l’obiettivo per l’intero gruppo.
“Ciò è dovuto principalmente alla nostra posizione speciale all’interno di ABB”, ha spiegato Terwiesch. La divisione acquista infatti molti componenti da altre unità ABB, ottenendo così un rendimento sulle vendite leggermente inferiore, ma un rendimento sul capitale investito più elevato. Il gruppo tiene conto di questo aspetto nella sua strategia complessiva. In linea di principio, quindi, il settore Process Automation è sulla buona strada e il futuro è considerato promettente, visto che a livello globale prosegue l’elettrificazione e si sviluppano livelli di automazione più elevati con processi più autonomi, conclude il responsabile della divisione.