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A Parigi addio a suon di valzer per Claudia Cardinale

Keystone-SDA

Addio a suon di valzer per Claudia Cardinale, tra le più grandi attrici di sempre, nei funerali pubblici che si sono tenuti all'Eglise Saint-Roch, la Chiesa nel centro di Parigi equivalente della Chiesa degli Artisti a Roma.

(Keystone-ATS) Commovente l’uscita del feretro, tra gli applausi, sulle note del valzer brillante di Giuseppe Verdi, che ispirò la colonna sonora per la scena del ballo de “Il Gattopardo”, in cui la Cardinale, nel ruolo di Angelica, danzava insieme a Tancredi, interpretato da Alain Delon.

Nell’omelia padre Laurent Chauvin ha salutato un’attrice che “non ha mai tratto arroganza dal suo successo”, al contrario, lo ha messo al servizio del prossimo, impegnandosi per i diritti umani e i diritti delle donne, incluso come madrina dell’UNESCO.

In riferimento al giorno della morte, il 23 settembre, nella casa di Nemours, vicino Parigi, circondata dall’affetto dei famigliari, il prelato ha detto che quel giorno è come se il ballo del “Gattopardo” fosse finito “e Angelica avesse preso il cammino degli angeli di cui portava il nome”.

Avvolto in un’elegante mantella degna di un film di Visconti, Chauvin ha proseguito l’omelia su un ricordo più personale. Quando, nel 2009, in occasione di una rassegna a lei consacrata alla Cinemathèque de Paris, vinse la timidezza proponendo alla diva di accompagnarla sotto al suo ombrello fino al al primo taxi disponibile.

“Quel giorno pioveva tantissimo. Claudia accettò che l’accompagnassi, non prese il taxi, e alla fine rientrò a casa col mio stesso autobus”, ha raccontato il prelato, che colse l’occasione per chiederle qualche fosse il ruolo che l’avesse “umanamente” più segnata.

Lei rispose quello dell’adultera nel “Gesù di Nazareth” di Franco Zeffirelli (1977). “Attraverso il ruolo di Maria Maddalena – spiegò la Cardinale al prete francese – ho compreso che abbiamo tutti bisogno di un amore più grande della vita”.

“Claudia ha mantenuto la sua vivacità e la sua gioia fino all’ultimo”, ha detto la figlia Claudia Squitieri, la prima a parlare nella chiesa gremita di persone, tra autorità, come la ministra della cultura Rachida Dati, l’ambasciatrice d’Italia in Francia Emanuela D’Alessandro, attori, artisti, e tanta gente comune venuti a salutarla, tra foto, ritratti, il tricolore francese dell’Ordine della Legion d’Onore e anche una bandiera tunisina.

Claudia Cardinale ha fatto la storia del cinema, interprete di capolavori come “I soliti ignoti” di Mario Monicelli, “8 e 1/2” di Fellini o “La ragazza con la valigia” di Valerio Zurlini.

Accanto all’altare una corona di fiori bianchi e rosa inviata dal presidente Emmanuel Macron e dalla moglie Brigitte, tra i primi ad omaggiarla all’annuncio della morte.

Una messa in omaggio all’attrice si è svolta sempre oggi a La Goulette, il quartiere di Tunisi che le diede i natali, il 15 aprile 1938.

“Grazie mamma, merci, shukran”, ha scandito la figlia Claudia nel commosso ringraziamento a ”tutti coloro che intorno al mondo hanno avuto un pensiero per mia madre”.

Il feretro era giunto all’Eglise Saint-Roch alle 14.30, sul “tema di Jill” di Ennio Morricone, tratto dalla colonna sonora di “C’era una volta il West” di Sergio Leone, tra i ruoli più emblematici dell’attrice simbolo del cinema anni Sessanta.

Esprimendosi in francese, la nipote Lucilla Cristaldi ha ringraziato la nonna “per averle “insegnato ad avere sempre fiducia negli altri e ad essere sé stessi”.

“Fellini aveva detto che Claudia era una specie di maga d’Africa. Chiunque l’abbia conosciuta può confermarlo”, gli ha fatto eco René de Ceccatty, scrittore e uomo di teatro, ricordando l’impegno dell’amica per la parità di genere o i malati di Aids.

Durante la cerimonia gli attori Maya Sansa e Alexandre Styker hanno interpretato alcuni brani del Cantico dei Cantici. In omaggio alle origini della stella del cinema, c’è stata una interpretazione del canto siciliano “A Curuna”, poi l’Ave Maria di Schubert.

Tutti i presenti nella chiesa di Rue Saint-Honoré sono poi stati chiamati a celebrare il rito dell’aspersione del feretro, fino all’ultimo commosso applauso, in strada, sotto al cielo di Parigi oggi più azzurro che mai.

“Per Claudia Cardinale – ricordano i familiari – l’arte era un mezzo per cambiare il mondo. Chiunque desideri renderle omaggio può contribuire al suo impegno con una donazione sul sito internet della fondazione” che porta il suo nome.

Previsto domani a Nemours “un ultimo omaggio religioso” mentre la cremazione si terrà il 2 ottobre nella più stretta intimità.

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