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A Gaza la peggiore carestia’, Netanyahu pronto all’annessione

Keystone-SDA

L'allarme rosso sulla fame a Gaza è arrivato martedì dalla principale autorità internazionale sulle crisi alimentari.

(Keystone-ATS) L’integrated food security phase classification (Ipc), sistema globale di monitoraggio sostenuto dall’Onu, ha avvertito che nella Striscia è in atto lo “scenario peggiore di carestia”, poiché l’enclave è sull’orlo della carenza alimentare da due anni, ma gli sviluppi recenti hanno “drammaticamente peggiorato” la situazione.

“Questo è diverso da qualsiasi altra cosa abbiamo visto in questo secolo”, ha detto ai giornalisti a Ginevra il direttore delle emergenze del Wfp (programma alimentare mondiale) Ross Smith. “Ci ricorda i disastri avvenuti in Etiopia o nel Biafra nel secolo scorso”, ha detto: “Abbiamo bisogno di un intervento urgente ora”. E sebbene l’Ipc non abbia classificato ufficialmente la situazione come “carestia”, il direttore dell’analisi della sicurezza alimentare del Wfp Jean-Martin Bauer ha insistito sul fatto che “c’è una crescente evidenza, ci sono tutti i segnali”.

Fonti mediche della Striscia hanno dichiarato di aver contato nelle ultime 24 ore nuovi morti per il prolungato stato di denutrizione mentre il Ministero della Salute guidato da Hamas ha denunciato almeno 112 persone uccise, tra cui donne e bambini, nelle ultime 24 ore che hanno portato il bilancio complessivo, dal 7 ottobre, a superare le 60mila vittime. Mentre da Israele arriva un nuovo piano che porterebbe all’annessione di diverse aree di Gaza. Non è stato specificato quali.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu lunedì sera ha dichiarato che, sebbene la “situazione a Gaza sia difficile”, Israele sta lavorando per garantire che entrino grandi quantità di aiuti e continuerà a collaborare con le agenzie internazionali, gli Stati Uniti e l’Europa”. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato l’apertura giornaliera dei corridoi umanitari per la consegna di aiuti.

Da Gaza arrivano informazioni caotiche: sui social, video postati durante la giornata mostrano persone che sono riuscite a ricevere sacchi di farina da 25 chili, ma non si capisce in quale zona dell’enclave. Mentre altri filmati fanno vedere lunghe code in attesa di cibo e anche in questo caso non è chiaro in quale parte della Striscia di trovino. Sulla distribuzione pesano sia i saccheggi – come mostra l’ennesimo video diffuso martedì dall’Idf – sia alcune rotte particolarmente pericolose per i camion poiché minate dai miliziani.

Secondo un report del quotidiano Al-Araby Al-Jadeed, di proprietà del Qatar, più della metà dei camion di aiuti egiziani entrati domenica nella Striscia sono stati derubati e i prodotti alimentari sono stati poi venduti nei mercati locali.

Durante la riunione di gabinetto che si è tenuta lunedì sera a Gerusalemme, i generali avrebbero presentato un nuovo piano per un “assedio” di Gaza, che taglierebbe tutti gli aiuti umanitari e persino l’elettricità, ha riferito la tv pubblica Kan. Non solo, l’Idf sarebbe intenzionato ad ampliare drasticamente le operazioni di terra, anche in aree in cui l’esercito non ha mai operato per ‘rafforzare’ la pressione su Hamas. Il governo starebbe valutando l’ipotesi di un’occupazione militare completa della Striscia, (‘sotto il controllo dell’Idf’, ha detto Katz), oltre a un assedio più stretto di alcuni centri urbani all’interno del territorio mentre il ministro Bezalel Smotrich ha ribadito l’annessione della Cisgiordania.

Secondo alcuni commentatori, Netanyahu ha presentato il progetto per impedire ai ministri di estrema destra Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir di ritirarsi dal governo. I due proprio martedì sono stati definiti personae non gratae dai Paesi Bassi.

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