“Serve una legge su responsabilità imprese”, dice comitato borghese
(Keystone-ATS) La Svizzera deve dotarsi al più presto di una legge coordinata a livello internazionale sulla responsabilità delle imprese.
È quanto auspica un comitato di politici borghesi e di imprenditori che chiede al Consiglio federale e al parlamento di agire rapidamente per evitare che tra qualche anno la Svizzera si trovi ad essere l’unico paese in Europa senza una legge in materia.
Un appello in tal senso è stato lanciato oggi da 140 esponenti del Centro, del PLR, dei Verdi liberali e del partito evangelico, nonché da 80 personalità dell’economia. Il comitato chiede che la Confederazione promuova una legislazione sulla falsariga delle nuove direttive dell’Unione europea sulla sostenibilità delle imprese.
Gli stati membri dell’Ue hanno approvato la nuova normativa una settimana fa e dovranno attuarla entro due anni. L’obiettivo è garantire che in futuro le grandi aziende possano essere chiamate a rispondere davanti ai tribunali europei se traggono profitto da abusi dei diritti umani nelle loro catene di produzione, come il lavoro minorile o forzato, come pure da danni ambientali.
Sullo stesso tema in Svizzera nel 2020 il popolo era stato chiamato a votare sull’iniziativa “per imprese responsabili – a tutela dell’essere umano e dell’ambiente”. La proposta di modifica costituzionale era stata accolta dal 50,7% dei votanti, ma respinta dalla maggioranza dei cantoni: era quindi stata bocciata.
Il controprogetto del Consiglio federale è entrato in vigore nel 2022. Ma secondo il comitato che ha preso posizione oggi il suo unico effetto è stato quello di incoraggiare le multinazionali a produrre opuscoli patinati sull’argomento.