“Anora” piglia tutto agli Spirit Awards e vola agli Oscar

'Anora' di Sean Baker ha vinto come miglior film, miglior regista e migliore attrice protagonista Mikey Madison agli Independent Spirit Awards, che si sono tenuti sabato sera a Los Angeles.
(Keystone-ATS) Dopo l’en-plein di due weekend fa, con i premi dei critici della Critics Choice Association, dei registi della Directors Guild e dei produttori della Pga, Anora rafforza ancora la propria posizione in vista degli Oscar di domenica prossima in cui il film indie Palma d’oro a Cannes ha sei candidature tra cui quella per best picture, per cui è a questo punto molto favorito.
Gli Spirit Awards, che si celebrano in una tenda sulla spiaggia di Santa Monica, sono considerati la sorella più trasgressiva e irriverente degli Academy Awards, visto che ammettono produzioni cinematografiche e televisive indipendenti, con un budget inferiore ai 30 milioni di dollari.
Nel ricevere il premio per la regia, Baker – che ha anche scritto, prodotto e montato la storia della giovane prostituta di Brooklyn che si innamora di un rampollo russo – ha parlato di quanto sia difficile realizzare opere indipendenti in un’industria che non è più in grado di finanziare progetti rischiosi. “I film indipendenti rischiano di diventare ‘biglietti da visita’: realizzati solo per trovare ingaggi più grandi. Il sistema deve cambiare. È semplicemente insostenibile”, ha scandito con passione, tra gli applausi.
Anora ha strappato il titolo di miglior film del 2024 a ‘I Saw the TV Glow’ di Jane Schoenbrun, ‘Sing Sing’ di Greg Kwedar, ‘Nickel Boys’ di RaMell Ross e ‘The Substance’ di Coralie Fargeat (questi ultimi due, concorrenti anche al Dolby Theatre). Madison ha vinto come miglior protagonista battendo Demi Moore, in un bis dei Bafta assegnati a Londra lo scorso fine settimana.
Le categorie di recitazione sono neutrali rispetto al genere e comprendono 10 posti ciascuna, il che significa che ci sono solo due statuette da assegnare. In sintonia con i riconoscimenti britannici, anche la vittoria di Kieran Culkin come miglior interprete secondario per ‘A Real Pain’. Il suo regista, coprotagonista e sceneggiatore Jesse Eisenberg è stato premiato per la sceneggiatura che racconta di due cugini, cresciuti insieme ma ormai distanti e diversissimi, che vanno in Polonia per visitare i luoghi in cui la nonna ha vissuto durante l’Olocausto. Seppure molti film con candidature agli Oscar fossero esclusi dalla gara perché più costosi, gli Spirit quest’anno hanno premiato anche altri possibili protagonisti della notte delle stelle. Il premio per il miglior documentario è andato a No Other Land, il film di un collettivo israelo-palestinese sulla distruzione di un villaggio in Cisgiordania. Favorito anche per le statuette assegnate dall’Academy non è arrivato nelle sale statunitensi. ‘Flow’, il poetico cartone animato lettone con un gatto per protagonista è stato decretato miglior film internazionale. Anche i votanti dell’Academy l’hanno messo in lizza tra i film in lingua non inglese, oltre che tra le opere di animazione.