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Wikimania 2016, l’evento per i fan di Wikipedia sul confine

L'ideatrice, ricercatrice alla Supsi, vive a metà tra Italia e Svizzera e dice: " trovo che il trattamento ricevuto dai frontalieri in Svizzera sia sleale"

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Quarant’anni e degli occhi guizzanti, in continuo movimento. Si chiama Iolanda Pensa, è nata a Ginevra, vive a Milano, ha un pezzo di cuore in Africa, uno a Esino Lario, il posto delle sue radici, ha il cervello a Lugano e le mani su tantissime cose. È una cittadina del mondo e una fertile contibutor di Wikipedia da oltre 10 anni, è una ricercatrice sopraffina con dottorati di grande eccellenza e un know how messo a servizio della Supsi, la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana.

È l’anima di Wikimania 2016Collegamento esterno, convention del sapere e dei cittadini wikipediani, ritrovo che dal 23 giugno farà diventare il paese di Esino Lario l’ombelico del mondo dell’enciclopedia online più famosa di tutte. Un mega-evento che attirerà centinaia di “wikimaniacs” da ogni parte della terra e che è stato messo in moto, con l’aiuto di Wikipedia Italia e Wikipedia Svizzera, proprio da Iolanda, mamma di due bei bimbi, nei corridoi della Supsi.

Iolanda si definisce un “errore di sistema”, una donna senza un confine preciso se non quello dei sogni e con un amore sconfinato per la cultura africana che l’ha spinta a inserire, con un team, 30 mila voci nell’etere elettronico di Wikipedia e che la vede al centro proprio di progetti che riguardano la creatura della fondazione omonima anche sotto l’egida dell’istituzione accademica luganese per la quale lavora. Dalla sua passione per Wikipedia, quindi, sono nati progetti che l’hanno vista protagonista alla Supsi e fra questi anche la realizzazione di questo ritrovo mondiale in arrivo a Esino.

La sua vita, tuttavia, è simbolo dell’abbattimento dei confini, dei confini canonici visto che, sottolinea più volte lei, “l’errore di sistema è evidente. Sono svizzera – racconta -, di madre ginevrina e padre di Esino, cresciuta sul lago e a Ginevra, viaggiatrice nell’animo, ma di casa a Milano, con il lavoro a Lugano che faccio, praticamente, da frontaliera pur essendo svizzera doc”.

Impossibile non chiederle di come sia vivere sul confine e la risposta è chiara: “Mi sento cittadina di entrambe le nazioni, ma trovo che il trattamento ricevuto dai frontalieri in Svizzera sia sleale”. Storia di Iolanda, una donna senza confini.

Carmen la Gatta/alaNEWS

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