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Votazione federale 27.9.2020: deduzioni fiscali per figli e costi di accudimento

Chiaro no a maggiori deduzioni fiscali per le famiglie più agiate

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Keystone / Gaetan Bally

Oltre il 63% degli elettori ha bocciato la proposta dei partiti di centro e di destra di aumentare le detrazioni fiscali per i figli nell’Imposta federale diretta. Questo progetto era combattuto dalla sinistra, secondo la quale ne avrebbero approfittato solo le famiglie più benestanti.

La politica familiare figura spesso al centro di dibattiti in parlamento. Da decenni si discute tra l’altro delle possibilità di sgravare il carico finanziario dei genitori, che continua a crescere. Secondo vari studi, un figlio costa almeno 200’000 franchi fino all’età di 20 anni solo per le spese più indispensabili, come alloggio, vestiti, scuole, assicurazione malattia e via dicendo.

Se tutti i partiti affermano di ritenere importante un maggiore aiuto a padri e madri, raramente raggiungono un vasto consenso sulle misure concrete di sostegno finanziario. Molte proposte avanzate dal centro o dalla sinistra, a favore soprattutto delle famiglie meno benestanti, sono state respinte dal parlamento o non hanno superato la prova delle urne.

Il progetto sottoposto questa fine settimana al verdetto del popolo – adottato l’anno scorso da una maggioranza di centro e di destra in parlamento – mirava invece a dare un colpo di mano finanziario soprattutto alle famiglie della classe media e alta, ossia di coloro che pagano l’Imposta federale diretta: il 40% dei contribuenti ha un reddito troppo basso ed è quindi esonerato.

Anche questa proposta non ha però convinto una maggioranza di elettori: circa il 60% dei votanti ha bocciato il progetto sostenuto dai partiti “borghesi”. Solo il Canton Ginevra e il Ticino  si sono schierati a favore.

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Giustizia sociale o invidia?

“Siamo contenti del risultato odierno. All’inizio non molti erano d’accordo con noi, ma col tempo hanno capito che il progetto era in realtà un aiuto ai salari elevati”, ha dichiarato il consigliere nazionale vodese, Pierre-Yves Maillard, presidente dell’Unione sindacale svizzera (USS).

A suo avviso, il progetto voluto dalle forze di centro e di destra era “una vera e propria provocazione in un momento difficile” per la popolazione. Secondo Maillard, è giusto che lo Stato faccia un gesto per le famiglie, ma bisogna “prendere meglio la mira” e non favorire solo i più agiati. Il deputato socialista propone, tra l’altro, sostegni finanziari per lo sviluppo di strutture di accoglienza dei bambini e per abbassare le loro tariffe.

Non è stato possibile combattere gli “argomenti dell’invidia”, ha deplorato invece Philipp Kutter, tra i sostenitori delle deduzioni fiscali per i figli. Per il consigliere nazionale dell’Unione democratica di centro (UDC, destra), i contrari hanno puntato in maniera decisa sulle argomentazioni dettate dall’invidia, nonostante il fatto che il 60% delle famiglie avrebbero approfittato degli sgravi.

L’attuale situazione economica non ha aiutato, ha aggiunto Kutter, secondo il quale il quesito è stato posto semplicemente nel momento sbagliato per molte persone, poiché il denaro potrebbe ora mancare in altri ambiti.

Perdite fiscali

L’oggetto in votazione prevedeva una modifica della Legge sull’imposta federale diretta, in modo da aumentare le deduzioni fiscali delle persone con figli a carico. Le Camere federali avevano infatti previsto l’anno scorso di portare a 10’000 franchi la deduzione forfettaria per ogni figlio minorenne o in formazione (apprendistato o studi). Attualmente i genitori hanno il diritto di detrarre un importo forfettario di 6’500 franchi per figlio all’anno dal reddito imponibile per l’Imposta federale.

Il Parlamento aveva pure fissato a 25’000 franchi – contro gli attuali 10’100 franchi – l’importo deducibile per i costi di accudimento da parte di terzi per ogni figlio fino a 14 anni. Tale deduzione viene accordata se entrambi esercitano un’attività lucrativa, seguono una formazione o hanno un’incapacità lavorativa. Lo scopo di questo aumento era di creare un incentivo affinché entrambi i genitori esercitino un’attività professionale e non vi rinuncino per motivi fiscali.

Le perdite fiscali totali derivanti da queste misure erano stimate a 380 milioni l’anno, circa 80 dei quali a carico dei Cantoni, dato che parte del gettito dall’Imposta federale diretta è destinata a loro. Tenendo conto dei dati precedenti la pandemia di coronavirus, l’Amministrazione federale delle contribuzioni stima che l’aumento della deduzione forfettaria per figlio avrebbe ridotto gli introiti fiscali di 370 milioni all’anno, mentre la nuova detrazione per l’accudimento dei figli da parte di terzi sarebbe costata solo 10 milioni.

Sgravio o imbroglio fiscale?

Una spesa eccessiva e non equa agli occhi del Partito socialista, del Partito ecologista e dei Verdi liberali che hanno impugnato il referendum per combattere questa modifica di legge. Questi partiti denunciavano “un imbroglio fiscale” perché, secondo loro, ciò che veniva presentato come sostegno alle famiglie in realtà sarebbe andato solo a beneficio delle persone con i redditi più elevati, ossia proprio quelle che non ne hanno bisogno.

I promotori del referendum ritenevano che questa modifica avrebbe avuto in realtà effetti negativi anche per le famiglie del ceto medio, in quanto avrebbe portato a tagli di altre prestazioni sociali e avrebbe fatto aumentare le tariffe degli asili nido. Gli oppositori deploravano inoltre il fatto che in questo progetto venivano dimenticate le famiglie a basso reddito, che non avrebbero beneficiato delle deduzioni.

I sostenitori del progetto affermavano invece che questa modifica della legge sull’imposta federale diretta avrebbe avuto un impatto finanziario positivo per la classe media. Il comitato di supporto composto di tutti i partiti del centro e di destra (tranne i Verdi liberali) ha sostenuto che l’aumento delle deduzioni per i costi di accudimento da parte di terzi “sarebbero andate a beneficio di tutte le famiglie che oggi non ricevono nulla e assumono da sole il costo dell’accudimento extra-familiare”.

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