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Accelerano le vie ciclabili e frenano invece le iniziative agricole

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Le due iniziative agricole vogliono, tra l'altro, migliorare il benessere degli animali e rafforzare la protezione della natura. Secondo i loro oppositori, farebbero però aumentare i prezzi degli alimenti. KEYSTONE / Melanie Duchene

La proposta d’iscrivere nella Costituzione la promozione delle vie ciclabili corre verso il traguardo del prossimo 23 settembre con ampi sostegni. Perdono invece terreno le due iniziative che vogliono riorientare la politica agricola e garantire alimenti prodotti con criteri ecologici e sociali sostenibili. È quanto risulta dal secondo sondaggio della SSR. 

Si appresta a lanciare lo sprint finale con ottime chance di successo il decreto federaleCollegamento esterno che mira a sostenere la mobilità ciclistica in Svizzera, estendendo anche alle piste ciclabili l’articolo costituzionale sulla promozione dei sentieri e percorsi pedonali. In base al secondo sondaggio della Società svizzera di radiotelevisione (SSR), realizzato dall’istituto gfs.bern tra il 29 agosto e il 5 settembre, questa proposta incontra i favori del 69% delle persone intervistate, con diritto di voto. I contrari non superano il 25% e gli indecisi il 6%.

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Il “decreto federale concernente le vie ciclabili, i sentieri e i percorsi pedonali” ha addirittura ingranato una marcia in più rispetto alla prima indagine demoscopica, condotta a inizio agosto. Il numero dei favorevoli è infatti aumentato di 5 punti percentuali e si delinea quindi una chiara tendenza verso il sì. Un risultato che non sarebbe sorprendente: in Svizzera la mobilità ciclistica sta diventando sempre più popolare, favorita tra l’altro dal crescente successo delle biciclette elettriche. Circa i due terzi delle economie domestiche possiedono già almeno una bici e le vendite hanno registrato un altro aumento del 4,2% l’anno scorso. 

Il sondaggio

Per la seconda indagine demoscopica in vista della votazione federale del 23 settembre 2018, l’istituto gfs.bern ha intervistato 1400 persone con diritto di voto, selezionate in modo rappresentativo e ripartite in tutte le regioni linguistiche della Svizzera, tra il 29 agosto e il 5 settembre.

Il margine di errore è di ±2,7 punti percentuali. Il sondaggio è realizzato su mandato della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR, della quale fa parte anche swissinfo.ch.

Negli ultimi anni si è già fatto parecchio per incentivare l’uso di questo veicolo a due ruote, in particolare tramite la creazione di vie ciclabili separate dal traffico motorizzato, sia negli agglomerati che nelle campagne. Ma ancora molto resta da fare, agli occhi dei suoi propugnatori. Secondo il sondaggio, questa visione è condivisa da una maggioranza di elettori di tutte le regioni linguistiche e di tutti i principali partiti, ad eccezione dell’Unione democratica di centro.

Tonfo delle iniziative agricole 

Dopo una partenza col botto, la strada si è fatta invece in salita per le due iniziative che chiedono di dare un nuovo indirizzo alla politica agricola, favorendo la produzione interna e derrate alimentari conformi a criteri ecologici e sociali sostenibili. Nel primo sondaggio oltre i tre quarti degli interrogati avevano affermato di voler votare a favore di queste due iniziative. Nel giro di poche settimane, questo grande margine di consensi è però crollato pericolosamente. 

L’iniziativa “Per derrate alimentari sane, prodotte nel rispetto dell’ambiente e in modo equo (Iniziativa per alimenti equi)”Collegamento esterno viene ora appoggiata dal 53% delle persone contattate, mentre il 45% intende respingerla. Di per sé, il testo dispone quindi ancora di una maggioranza di preferenze, ma un “no” il prossimo 23 settembre appare più probabile, tenendo conto di una tendenza negativa: la proposta lanciata dal Partito ecologista svizzero (PES, Verdi) ha perso ben 25 punti percentuali da inizio agosto. Va pure notato che solo il 2% degli interrogati dichiara di non sapere ancora come esprimersi.

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L’iniziativa intende favorire il commercio di derrate alimentari provenienti da produzione regionale e stagionale, promuovere condizioni di lavoro eque, ridurre lo spreco alimentare, migliorare il benessere degli animali e rafforzare la protezione della natura. Argomenti che avevano inizialmente convinto la stragrande maggioranza degli intervistati. Nelle ultime settimane si sono però consolidati gli argomenti del campo contrario, secondo i quali l’iniziativa farebbe aumentare i costi delle derrate alimentari e creerebbe conflitti con i partner commerciali della Svizzera.

Rischi di apertura dei mercati 

Discorso quasi analogo per l’altra proposta di modifica della politica agricola. L’iniziativa “Per la sovranità alimentare. L’agricoltura riguarda tutti noi”Collegamento esterno, depositata dal sindacato dei contadini Uniterre. La quota dei suoi sostenitori è scesa di ben 26 punti rispetto al primo sondaggio, attestandosi al 49%. Si è così nettamente assottigliato lo scarto nei confronti dei contrari, saliti al 46%. Il 5% è ancora indeciso. 

Pure questo testo mira a orientare la politica agricola verso una produzione sostenibile dal profilo ecologico e sociale. L’iniziativa si prefigge inoltre di garantire una migliore protezione del settore agricolo svizzero di fronte alle pressioni per un’apertura dei mercati internazionali. A tale scopo, i suoi promotori auspicano un ruolo più attivo dello Stato nella regolamentazione del mercato agricolo e dei prezzi, in modo da garantire, tra l’altro, la sopravvivenza delle piccole aziende. 

L’iniziativa “Per la sovranità alimentare” viene a sua volta respinta dal governo, dai partiti di centro e di destra, nonché dalle maggiori organizzazioni economiche. Gli argomenti sono simili a quelli invocati contro l’iniziativa “Per alimenti equi”: la sua applicazione danneggerebbe la competitività e lo spirito di innovazione della filiera agroalimentare elvetica, farebbe rincarare i prezzi degli alimenti e violerebbe gli impegni internazionali della Svizzera.

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SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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