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Apertura dei negozi: ‘sì’ a orari prolungati in Ticino, ma si attende un contratto collettivo

I negozi potranno rimanere aperti fino alle 19 in settimana, il sabato fino alle 18:30 e tre domeniche l’anno. È quanto ha deciso l’elettorato ticinese, con una maggioranza del 59,2%. Ma prima che la legge entri in vigore, sarà necessario un contratto collettivo di portata generale.

È un chiaro “segnale di fiducia al settore e per il futuro dell’economia ticinese”, ha dichiarato il ministro ticinese Christian Vitta. Dopo quasi cinque anni di dibattiti parlamentari, e al termine di un’accesa campagna, l’elettorato ticinese ha dato il via libera a una riforma della legge sugli orari di apertura dei negozi. Una proposta osteggiata dal sindacato Unia e dal Partito socialista, che avevano lanciato un referendum.

“Ognuno si prenderà le sue responsabilità davanti ai lavoratori che in futuro dovranno fare i conti con giornate ancora più pesanti e con un aumento del lavoro festivo e domenicale», ha commentato il sindacato in un comunicato.

Affinché la legge entri in vigore, sarà necessario un contratto collettivo di lavoro di portata generale. Le parti sono ora chiamate a sedersi al tavolo dei negoziati. Le associazioni di categorie si dicono pronte a discutere del tema, ma il presidente della Federcommercio, Augusto Chicherio, sottolinea: “Non spetterà a noi creare l’obbligatorietà generale, ma al governo”. 

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