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Politica migratoria UE, Berna dirà la sua

La consigliera federale Karin Keller-Sutter e il ministro tedesco Horst Seehofer
La consigliera federale Karin Keller-Sutter e il ministro tedesco dell'Interno Horst Seehofer a Berlino Copyright 2020 The Associated Press. All Rights Reserved

La Svizzera parteciperà alle discussioni sulla riforma della politica migratoria a livello europeo.

Lo ha assicurato il ministro degli Interni tedesco Horst Seehofer, che ha parlato di “eccellenti relazioni tra i due paesi”, nel corso della visita della consigliera federale Karin Keller-Sutter a Berlino. La questione stranieri è stata al centro dei colloqui tra i due ministri, che hanno riguardato anche l’emergenza coronavirus, sicurezza e cooperazione tra polizie.

La Confederazione, che è membro associato dell’area Schengen-Dublino, considera molto importante partecipare a queste trattative, ha precisato la responsabile del Dipartimento di giustizia e polizia.

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Una riforma che a giudizio di Horst Seehofer richiede un accordo su cinque punti essenziali: in primo luogo una migliore cooperazione con i paesi di origine dei rifugiati e dei migranti; in secondo un maggior sostegno ai paesi di transito; in terzo luogo il rimpatrio congiunto da parte dell’agenzia europea per le frontiere Frontex; poi l’apertura di canali di migrazione legale, ad esempio attraverso un maggior numero di permessi di lavoro; e non da ultimo una maggiore protezione delle frontiere esterne dell’UE.

Sulla questione Karin Keller-Sutter, che ha concordato con l’esposizione dell’interlocutore, si è detta fiduciosa sulle capacità della Germania, presidente di turno dell’UE, di riuscire a trovare un’intesa per un patto migratorio europeo.

In proposito, ha sottolineato la ministra elvetica, Berna ritiene di avere grandi competenze e può dire la sua, come testimonia il rapido esame preliminare delle domande di asilo introdotto in Svizzera negli scorsi anni e che potrebbe servire da modello per i partner europei.

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