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Vie ciclabili: le autorità agiscano, ATA

Il presidente dell'Associazione traffico e ambiente (ATA) Ruedi Blumer. KEYSTONE/MARCEL BIERI sda-ats

(Keystone-ATS) L’Associazione traffico e ambiente (ATA) invoca una vera e propria offensiva in favore delle biciclette. In particolare, serve un Masterplan per la collaborazione fra Confederazione, Cantoni, Comuni e organizzazioni.

L’ATA ha presentato oggi proposte concrete per l’attuazione del Decreto federale sulle vie ciclabili approvato dal popolo con i tre quarti dei voti il 23 settembre 2018. Il “sì” dei cittadini dimostra, secondo l’associazione, che la bicicletta, in quanto mezzo di trasporto rispettoso del clima, salvaspazio e sano, merita il suo posto nel traffico stradale.

L’organizzazione vuole un piano comune vincolante per le autorità, che responsabilizzi tutti i livelli politici, sfrutti le sinergie, stabilisca degli standard e degli obiettivi per la quota minima di biciclette nel traffico e fissi delle scadenze, si legge in un comunicato odierno.

A titolo di incentivo, la Confederazione ha il compito di finanziare un programma di avviamento, ad esempio attingendo ai fondi dei programmi di agglomerato. L’Ufficio federale delle strade (USTRA) dovrà invece potenziare la sua sezione competente in materia di traffico ciclabile e pedonale, nonché sostenere attivamente le città innovative nel settore.

“La Svizzera ha bisogno di una rete di base per il traffico ciclabile quotidiano che colleghi le principali città; essa deve essere definita dalla Confederazione”, ha dichiarato il presidente dell’ATA Ruedi Blumer, citato nella nota. “Su questa base, i Cantoni svilupperanno la rete supplementare per il traffico ciclabile”, ha aggiunto.

Secondo l’associazione, per le biciclette dovrebbero venir realizzati e mantenuti percorsi propri, o perlomeno corsie apposite. Tuttavia, i ciclisti dovrebbero essere obbligati ad utilizzare le piste ciclabili solo in casi eccezionali giustificati. È inoltre necessaria una rete quotidiana e una rete per il tempo libero.

L’ATA chiede poi che venga applicata una distanza minima di 1,5 metri in caso di sorpasso e che in futuro il metro più a destra sulla carreggiata appartenga di principio alle biciclette.

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