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Viaggio sicuro nelle gallerie stradali svizzere

La nuova centrale di comando incaricata della sorveglianza del tunnel del San Gottardo, nei pressi di Airolo Keystone

Voti soddisfacenti per sette tunnel stradali svizzeri sottoposti ad un test europeo. Di questi, sei offrono condizioni di sicurezza sufficienti o molto buone. Solo una galleria ha fornito risultati insufficienti.

In base allo studio, a livello continentale un tunnel su cinque non risponde ai requisiti minimi di sicurezza.

Nell’ambito del programma EuroTAP (European Tunnel Assessment Programme), i principali club automobilistici europei, tra cui il Touring club svizzero (TCS) , hanno analizzato quest’anno la sicurezza di 51 tunnel in 13 paesi.

Secondo lo studio, il paese con i tunnel potenzialmente più sicuri è l’Austria. Tutte le otto gallerie analizzate presentano livelli di sicurezza “buoni” o “molto buoni”.

Al di sopra della media europea si situa anche la Svizzera. I test rivelano infatti che sei delle sette gallerie stradali elvetiche prese in esame corrispondono alle esigenze di sicurezza richieste.

Risultati positivi in Svizzera

Secondo quanto indicato giovedì dal TCS, gli esperti hanno innanzitutto giudicato “molto buona” la sicurezza delle gallerie di Bruyères nel canton Friburgo e di Spier nel canton Lucerna, entrambe sull’autostrada A1, come pure quelle di Arisdorf (Basilea campagna) e del Seelisberg sulla A2.

“Soddisfacente” è risultata invece quella dei trafori monodirezionali del Gran San Bernardo e del Mont Chemin (ambedue nel canton Vallese). Solo la galleria Mosi (A4) nel canton Svitto è “insufficiente”.

Anche se permane un potenziale di miglioramento, questi risultati sono “incoraggianti” e dimostrano che anche le gallerie più vecchie possono offrire un livello di sicurezza elevato, sostiene il TCS.

Il miglioramento è “particolarmente spettacolare” per il tunnel del Seelisberg (costruito nel 1980), grazie in particolare al nuovo sistema di sorveglianza video e al miglioramento delle vie di fuga. Il TCS si rallegra inoltre del fatto che i lavori per correggere le lacune alla sicurezza dei tunnel sotto esame sono già pianificati a corto termine.

Sulla base di un proprio studio, l’associazione automobilistica considera inoltre insufficiente la sicurezza dei tunnel lungo l’asse del San Bernardino.

La maggioranza delle gallerie dell’A13 sono state costruite negli anni ’70 quando gli standard di sicurezza erano inferiori ad oggi. Le lacune più evidenti sono l’assenza di vie di fuga e di un sistema di ventilazione efficace.

Tunnel italiani preoccupanti

Gli esperti indipendenti hanno valutato la sicurezza delle gallerie secondo due criteri: il rischio per l’utente (volume di traffico, numero di veicoli all’ora, lunghezza del tunnel) e il potenziale di sicurezza in caso di incidente (sistema di illuminazione e di ventilazione, segnaletica, uscite di sicurezza).

I tunnel italiani, che presentano difetti cronici alle installazioni di sicurezza e nella manutenzione, sono in fondo alla classifica. La galleria che ottiene la valutazione peggiore si trova proprio nella vicina penisola: si tratta di Paci 2 sull’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria presso Scilla.

Anche le infrastrutture norvegesi presentano lacune, tre su cinque sono infatti giudicate “critiche”.

Complessivamente, dal 1999 il test è stato eseguito su circa 250 gallerie in Europa, di cui 35 in Svizzera. Il progetto proseguirà anche l’anno prossimo, quando sarà analizzata la galleria del San Bernardino attualmente in corso di rifacimento.

swissinfo e agenzie

Dal 1999, 250 gallerie sono state sottoposte in Europa ad un test, di cui 35 in Svizzera.

Questa valutazione della sicurezza delle gallerie stradali viene sostenuta e cofinanziata dalla Commissione europea (programma EuroTAP).

I tunnel sono esaminati secondo una metodologia standardizzata che tiene conto di diversi fattori, tra cui le condizioni di illuminazione, la sorveglianza del traffico, le uscite di sicurezza, il volume del traffico e la percentuale di automezzi pesanti.

Bruyères, presso Morat (anno di costruzione 2001): sicurezza molto buona.
Spier (a Horw, 2002): molto buona.
Seelisberg (tra Lucerna e Altdorf, 1980): molto buona.
Arisdorf (Sissach, 1970): molto buona.
Gran San Bernardo (frontiera Svizzera-Italia, 1964): sufficiente.
Mont Chemin (Martigny, 1993): sufficiente.
Mosi (Brunnen, 1964): insufficiente.

In Svizzera si sono prodotti negli ultimi 10 anni diversi incidenti gravi in tunnel stradali. Nel settembre 2006, la collisione tra un’autovettura e un minibus sull’asse della Via Mala ha provocato un incendio, costato la vita a nove persone.

Nell’ottobre 2001 undici persone sono morte in seguito ad un rogo nel San Gottardo, dovuto ad uno scontro tra due automezzi pesanti.

Il programma di analisi dei tunnel europei fa seguito a due gravi catastrofi avvenute nel 1999: quella del Monte Bianco, in cui perirono 39 persone, e quella della galleria dei Tauri in Austria, 12 morti.

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