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Vento di cambiamenti su MeteoSvizzera

Il tempo cambia anche dentro MeteoSvizzera Keystone

Riformare il servizio meteorologico nazionale costituisce una grande sfida: l'obiettivo è quello di aumentare la flessibilità e di avvicinarsi maggiormente alle esigenze dei clienti.

Nel mese di dicembre del 2010 il governo elvetico ha approvato il progetto di riforma di MeteoSvizzera, un ente esistente dal 1881 e incaricato tra l’altro di mettere a disposizione informazioni relative ai rischi meteorologici e ai cambiamenti climatici.

L’Ufficio federale di meteorologia e climatologia deve nel contempo sostenere in modo efficiente l’economia pubblica e privata. Per garantire a MeteoSvizzera il necessario margine d’azione in questo ambito e incrementare l’attività commerciale, al servizio è stata attribuita una maggiore autonomia trasformandolo in un’unità decentralizzata dell’amministrazione; la nuova struttura dovrebbe essere formalizzata nel 2014.

Per fare il punto della situazione, swissinfo.ch ha intervistato il direttore di MeteoSvizzera Christian Plüss e il suo vice Gerhard Müller a margine del 16esimo congresso dell’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO), che si tiene a Ginevra fino al 3 giugno.

swissinfo.ch: Perché MeteoSvizzera necessita di un cambiamento?

Christian Plüss: La liberalizzazione dell’informazione meteorologica costituisce una tendenza a livello europeo, e la Svizzera ha deciso di adeguarsi. La questione non è unicamente legata alla meteorologia, ma è di carattere economico. Si tratta infatti di capire fino a dove devono arrivare i servizi offerti dallo Stato.

In Europa vi sono grandi differenze: alcune organizzazioni – come il British Met Office – operano come un’azienda privata, mentre altre sono completamente integrate nell’amministrazione nazionale. La tendenza è comunque quella di una maggiore liberalizzazione.

Inoltre, vi è una tendenza a ridurre gli spazi aerei in Europa, e i servizi meteorologici sono strettamente legati al traffico aereo. Questo ci obbliga a diventare maggiormente flessibili e orientati ai clienti: un cambiamento che non riguarda soltanto MeteoSvizzera, ma anche altri settori del servizio pubblico.

Gerhard Müller: Ovviamente il governo non è disposto a pagare di più in futuro; anzi, l’intenzione è quella di spendere meno. È comunque chiaro che esiste un grande mercato per questo tipo di servizi, il quale non può essere coperto interamente dal settore privato. Di conseguenza, vi sono opportunità per noi.

swissinfo.ch: Quali prodotti e servizi proporrete?

G.M.: Stiamo cercando di offrire prodotti specifici destinati ai cantoni e ai comuni. In Vallese, per esempio, sono richiesti sistemi d’osservazione migliori in caso di forte pioggia o di nevicate. Altro esempio: l’Ufficio federale delle strade sta elaborando una serie di nuovi prodotti per gli automobilisti – legati alla rete autostradale – e ha chiesto il nostro aiuto.

swissinfo.ch: La Svizzera sostiene la creazione del Global Framework for Climate Services [piattaforma mondiale per i servizi climatici], uno dei temi chiave del WMO. Perché è così importante?

C.P.: L’analisi dei cambiamenti climatici è possibile unicamente in presenza di dati affidabili provenienti da tutto il mondo. La piattaforma in questione consentirà di definire standard globali relativi all’informazione scientifica su queste mutazioni.

G.M.: Finora i servizi meteorologici si sono concentrati sulle previsioni; adesso, invece, sono richieste informazioni sul clima, la sua evoluzione e le conseguenze per le persone. Il nostro obiettivo è rendere più tangibile questo sviluppo.

swissinfo.ch: A Ginevra si discute anche in merito al programma meteorologico aeronautico, segnatamente alla luce delle conseguenze dell’esplosione del vulcano islandese nel 2010. Le critiche non sono mancate: quale è la vostra opinione?

G.M.: Si è trattato di un evento unico. Abbiamo dovuto organizzarci – non solo i servizi meteorologici, ma anche i gestori del traffico aereo e le aviolinee – e i risultati sono stati insoddisfacenti.

Le condizioni per autorizzare i voli sono state modificate più volte durante quel periodo, dato che si conoscevano poco le conseguenze delle concentrazioni di cenere per gli aeroplani. Inoltre, vi erano condizionamenti politici ed economici.

In generale, l’industria dell’aviazione dovrebbe fissare criteri più chiari. Conoscendoli, sarà allora possibile utilizzare modelli di calcolo e determinare le concentrazioni in qualunque parte del globo.

L’Ufficio federale di meteorologia e climatologia (MeteoSvizzera) svolge su mandato della Confederazione vari compiti a favore della popolazione, dello Stato e dell’economia.

In particolare, MeteoSvizzera monitora l’atmosfera sopra la Svizzera, elabora le previsioni del tempo, allarma le autorità e la popolazione in caso di eventi meteorologici pericolosi e analizza i dati climatici.

Ai tre centri meteorologici regionali di Zurigo, Ginevra e Locarno-Monti si aggiungono il centro di tecnica e misurazione di Payerne, il centro di misurazione dell’ozono ad Arosa e i servizi meteorologici per l’aviazione degli aeroporti di Zurigo e Ginevra.

MetoSvizzera è inoltre il rappresentante ufficiale del paese presso l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) a Ginevra e presso altre istituzioni internazionali. L’organizzazione partecipa inoltre a vari progetti di ricerca nazionali e internazionali.

traduzione e adattamento: Andrea Clementi

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