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Vaticano, messa solenne in onore della Guardia svizzera

La comunione durante la messa di sabato in onore delle guardie Keystone

In occasione del 500° anniversario della Guardia pontificia, sabato Papa Benedetto XVI ha celebrato una messa solenne in San Pietro.

Anche il presidente della Confederazione, Moritz Leuenberger, ha reso omaggio alla fedeltà e all’attaccamento ai valori dimostrata della Guardia pontificia. Leuenberger è stato ricevuto in udienza privata dal papa.

La basilica era gremita, per una volta le guardie nella bella divisa rinascimentale sedevano sui banchi dei fedeli. Alla messa hanno partecipato, oltre al presidente Leuenberger, il presidente della Conferenza dei vescovi svizzeri, Amedeo Grab, i tre cardinali elvetici e il capo dell’esercito Christophe Keckeis. Cori e orchestre di Zurigo, Lucerna e Friburgo hanno suonato opere di Mozart.

Un insegnamento storico

“Oggi in modo speciale – ha detto il papa – intendiamo ricordare questo evento: il 22 gennaio di 500 anni fa le prime guardie svizzere giunsero a Roma per espressa richiesta del papa Giulio II e entrarono al suo servizio”. Pochi anni dopo, ha ricordato, durante il sacco di Roma del 1527, 147 guardie furono uccise per difendere Clemente VII e 42 lo portarono in salvo a Castel Sant’Angelo.

“Perché ricordiamo questi episodi – si è chiesto – avvenuti in una Roma e in una Europa tanto diversa dalla situazione attuale?”. Sia, ha spiegato, “per rendere onore alle guardie svizzere”, le uniche rimaste anche quando Paolo VI sciolse tutti gli altri corpi militari vaticani, sia per “trarre dagli avvenimenti storici un insegnamento alla luce della parola di Dio”.

Benedetto XVI ha poi rammentato la marcia storica che dal 7 aprile al 4 maggio ha portato un gruppo di guardie in congedo, da Bellinzona a Roma, attraverso la Francigena, l’antica via dei pellegrini medievali.

Udienza e scambio di doni

Dopo la funzione Leuenberger è stato ricevuto in udienza privata dal pontefice. “Sono felice di incontrarla in questa occasione”, ha detto il presidente della Confederazione, che ha colloquiato in tedesco con il Papa.

Il presidente della Confederazione ha donato al Papa un grande contenitore bianco con riproduzioni di stampe antiche che raffigurano mappe di città e fortificazioni svizzere nonché fiori e piante. Benedetto XVI ha donato al presidente un trittico di medaglie del pontificato e alle persone del seguito una copia della sua enciclica “Deus caritas est”.

In un incontro con i giornalisti Leuenberger ha riferito di aver parlato con il Papa dei valori condivisi tra la Svizzera e il Vaticano e della pace nel contesto internazionale. Altri temi affrontati sono stati il dialogo tra le diverse religioni e l’indipendenza tra stato e chiesa.

Nel pomeriggio è seguita la cerimonia di giuramento di 33 nuove guardie svizzere, che si tiene ogni anno il 6 maggio, data in cui si ricorda il sacco di Roma.

swissinfo e agenzie

La guardia svizzera pontificia è stata creata nel 1506 da Papa Giulio II della Rovere.

Composta da soli 110 uomini, è l’esercito più piccolo e antico del mondo.

La sua esistenza è raramente messa in discussione.

I soldati del pontefice, nella loro uniforme in stile rinascimentale, sono infatti generalmente considerati un simbolo del Vaticano e parte della tradizione storica elvetica.

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