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Varese, un bimbo di 8 anni al lavoro sulle borse d’alta moda

Foto d'archivio reuters

Il piccolo, di nazionalità cinese, veniva impiegato per tagliare pellame destinato a oggetti di bnote griffes

A scoprire il caso di sfruttamento della manodopera minorile sono stati i militari della Guardia di finanza di Varese che, nel corso di una serie di controlli in negozi e imprese, si sono trovati davanti a un bambino di nazionalità cinese impiegato in un laboratorio gestito da cinesi. Il bimbo era impegnato a tagliare pezzi di pellame che poi sarebbero diventati componenti per borse e accessori griffati da vendere nelle boutique.

Secondo quanto è emerso dagli accertamenti delle Fiamme gialle, il bambino di 8 anni è il figlio di due dipendenti del laboratorio con sede a Olgiate Olona, dove lavorano una cinquantina di persone.

Alta moda

L’azienda lavora per conto di note griffe dell’alta moda che, come spesso avviene, affidano a società esterne la realizzazione di componenti per capi d’abbigliamento e accessori, con l’obiettivo di risparmiare sui costi.

In questo caso il laboratorio si occupava di assemblare parti in pelle di prodotti destinati ad essere venduti nelle boutique, e aveva affidato al bambino di 8 anni il compito di tagliare il materiale con un paio di forbici.

22 in nero e altre due minorenni

Durante il blitz sono state scoperte anche due ragazze di 14 e 17 anni, cinesi, impegnate nella cucitura di stoffe e pellami. Anche loro sono figlie di dipendenti.

I responsabili della società di Olgiate Olona e i dipendenti, ascoltati dalle Fiamme gialle, che hanno riscontrato un clima di “assoluta omertà”, hanno affermato però che il bambino non veniva impiegato regolarmente.

Il rappresentante legale dell’impresa, anche lui cinese, è stato denunciato con l’accusa di sfruttamento del lavoro minorile.

Attraverso i controlli, condotti nei giorni scorsi, sono stati scoperti in tutto 22 lavoratori in nero, tra cui 8 stranieri, e 4 assunti in modo irregolare in diverse aziende della provincia.

Dati che, si sottolinea in ambienti investigativi, sono “nella norma”. E’ la prima volta, però, che nella zona viene riscontrata la presenza di un bambino di soli 8 anni.

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