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Urania, da 70 anni sinonimo di fantascienza

Lanciata nel 1952, la collezione Urania può vantarsi di essere una delle più longeve collane editoriali nel suo genere e che ha fatto conoscere al grande pubblico alcuni tra i più importanti autori di fantascienza.

Che cosa c’è là, nell’infinito universo? Da sempre il fascino dei corpi celesti, il mistero della materia oscura, il luccichio di miliardi di stelle e la speranza di non essere le sole creature esistenti, spingono l’umanità a esplorare lo spazio o, quantomeno, a immaginarlo.

La rappresentazione dei mondi possibili ha trovato terreno fertile nei romanzi pubblicati dalla casa editrice Mondadori nella collana Urania. Era il 1952 quando Giorgio Monicelli e Arnoldo Mondadori crearono la più longeva collana editoriale di fantascienza che l’Italia abbia visto. Una rivista che si richiamava alla musa dell’astronomia e della geometria, figlia di Zeus e Mnemosine, perché dopotutto la fantascienza è science fiction, letteratura scientifica.

Nessuno ad oggi sembra che abbia contato quante sono state le pubblicazioni di Urania in tutto (nemmeno chi dirige oggi la collana), ma sono decisamente tante: c’è chi dice più di tremila, ma con le serie speciali presumibilmente si supera anche quota quattromila storie pubblicate. L’attuale curatore di Urania, lo scrittore Franco Forte, in questa intervista ci racconta la storia di questa “saga editoriale” di successo, che spesso (con molti straordinari racconti) non solo ha dato lustro ad autori di grande valore (come Clarke, Dick o Asimov tanto per fare solo qualche nome) ma anche ha davvero precorso i tempi e anticipato qualcosa che oggi non è più fantascienza ma realtà (basti pensare alle spedizioni sulla Luna, o ai razzi che ormai partono e atterrano verticalmente). E ci fa proprio un incredibile esempio di un romanzo che anticipò, in tutto e per tutto, una grande tragedia.

Così come ci parla poi delle sue immagini Franco Brambilla,  uno dei più grandi illustratori del genere al mondo, a cui spetta il compito da 22 anni di creare i personaggi e i mondi fantastici e irreali per tutte le copertine di Urania. E si sa che l’immagine, quando si parla di spazio, ha una grandissima importanza. Perché la fantascienza è la narrativa dell’immaginario e del futuro. 

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