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Uno stimolo alla democrazia in Ucraina

L'Ucraina ritorna alle urne per scegliere tra Yushenko (a sinistra) e Yanukovich (a destra) Keystone

L'aiuto allo sviluppo svizzero ha aumentato il suo contributo all'Ucraina. Degli osservatori elvetici sorveglieranno le presidenziali di domenica.

La Svizzera sostiene attivamente il buon svolgimento del processo democratico ucraino.

Il 26 dicembre, l’Ucraina ritorna alle urne per la terza volta per eleggere il successore del presidente Leonid Kuchma. Gli elettori dovranno scegliere tra Viktor Yanukovich e Viktor Yushenko.

Si tratta della ripetizione del secondo turno, annullato dalla Corte suprema ucraina dopo due settimane di contestazioni popolari a causa dei massicci brogli.

Sul posto 13 osservatori svizzeri

Nel corso del contestato scrutinio del 21 novembre, 5’000 osservatori stranieri erano stati dispiegati in Ucraina. Questa volta dovrebbero essere più di 12’000, tra cui tredici provenienti dalla Svizzera.

Uno di loro è sul posto già dal 10 dicembre, mentre gli altri arriveranno nei prossimi giorni.

Oltre ad inviare degli osservatori, Berna fornisce un aiuto all’Ucraina anche attraverso la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), che ha aumentato la somma destinata a sostenere il processo democratico nel paese.

Uno sforzo soprattutto d’informazione

La DSC si adopera soprattutto per finanziare il canale radiofonico “Public Radio”, che informa in modo indipendente sull’elezione e sui due candidati e al quale sono stati versati fondi supplementari per 135’000 franchi.

A ricevere aiuti (60’000 franchi) è pure l’organizzazione “Fondazione Europa 21”, il cui obiettivo e di far conoscere ai votanti i loro diritti e i loro doveri. “Gli sforzi devono concentrarsi soprattutto nelle regioni della Crimea, di Donetsk e di Lugansk, dove sono state costatate le maggiori irregolarità”, dichiara Viktor Jenatsch, della DSC.

Berna sostiene anche, con 43’000 franchi complementari, un comitato per i diritti dell’uomo, che offre consigli giuridici agli elettori.

Infine, altri 22’000 franchi sono stati sbloccati per finanziare i sondaggi all’uscita dalle urne. Quest’azione, alla quale partecipano diversi altri paesi, tra cui Stati Uniti e i membri dell’Unione Europea, aveva permesso in occasione del primo scrutinio di mettere in evidenza i brogli massicci.

Berna respinge le critiche di Mosca

Il presidente russo Vladimir Putin ha stigmatizzato il finanziamento di simili progetti, sostenendo che si tratta di un’intrusione negli affari interni dell’Ucraina.

Accuse che Viktor Jenatsch respinge categoricamente: “La Svizzera vuole dare il suo contributo affinché la popolazione ucraina sia a conoscenza dei suoi diritti e che i due candidati possano informare i cittadini liberamente”. Di sostenere l’opposizione con il denaro della Confederazione “non se ne parla assolutamente”.

Se le elezioni si svolgeranno in modo democratico e trasparente, concede però Jenatsch, ad approfittarne sarà verosimilmente il candidato dell’opposizione Viktor Yushenko. Uno scenario che il Cremlino fatica a digerire.

swissinfo e agenzie

Le principali istituzioni europee e diversi paesi hanno mobilitato Gli osservatori internazionali per sorvegliare le elezioni in Ucraina.

Tra di esse vi sono il Parlamento europeo, il Consiglio dell’Europa e l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.

Presenti pure gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e il Canada, così come 12 delle 15 ex repubbliche dell’Unione sovietica.

Attraverso la DSC e il Segretariato di Stato dell’economia, la Svizzera sostiene la transizione economica e politica dell’Ucraina dal 1996.
Dal 2000 dispone di un ufficio di coordinamento a Kiev.
Nel 2004, la cooperazione tecnica e finanziaria della Svizzera in Ucraina è ammontata a 9,7 milioni di franchi.

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