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La Svizzera continua ad attrarre studenti stranieri nonostante il coronavirus

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Studenti nel settembre 2020, quando le università svizzere erano ancora aperte. Keystone / Gian Ehrenzeller

Nonostante la pandemia, gli studenti internazionali continuano a iscriversi alle università elvetiche. La Svizzera rimane una destinazione prediletta per gli universitari stranieri anche se devono superare mille ostacoli.

Giuseppe Gruttad’Auria ha iniziato il suo master presso l’Università di Friburgo nel momento in cui le autorità elvetiche allentavano le restrizioni anti-pandemia. Era il settembre dell’anno scorso e gli atenei stavano ritrovando una certa normalità. Gli studenti potevano di nuovo tornare in aula, rispettando le severe misure di prevenzione e l’obbligo della mascherina. Giuseppe ha potuto così frequentare un precorso di francese, conoscere alcuni compagni di studio e visitare la regione.

In novembre, la situazione è nuovamente cambiata. Le università sono ritornate a proporre un insegnamento a distanza, per la seconda volta nel 2020. Come la maggior parte degli Stati europei, anche la Svizzera era confrontata con una seconda ondata e un aumento esponenziale dei casi.

Il peggioramento della situazione epidemiologica non ha scoraggiato Giuseppe Gruttad’Auria. Il suo obiettivo rimane l’ottenimento di un master in economia e finanza pubblica presso l’Università di Friburgo e uno presso l’Università del Piemonte orientale. “In Italia lavoro come assistente universitario, insegnando matematica e statistica. Durante il lockdown ho seguito gli studenti a distanza per tutto l’anno accademico. Una situazione che mi ha permesso di continuare gli studi in Svizzera e di terminare i corsi di master, compreso il progetto di ricerca”, scrive Gruttad’Auria a swissinfo.ch.

La sua decisione è stata favorita anche dai confinamenti in Italia, molto più restrittivi di quelli decisi dalle autorità elvetiche. “Qui in Svizzera mi sono sentito più libero, nonostante le misure di prevenzione”, spiega. Lo studente dice che l’apprendimento a distanza non gli dispiace, ma che gli mancano gli incontri e il confronto con gli altri studenti. “È difficile allacciare amicizie e conoscere la cultura locale”.

Non è solo

Quello di Gruttad’Auria non è certo un caso isolato. Un sondaggio non rappresentativo svolto tra alcune università svizzere* evidenzia che i timori legati a un possibile calo delle iscrizioni da parte di studenti stranieri erano infondati. Il fatto che potessero raggiungere la Svizzera nonostante la pandemia ha favorito le immatricolazioni.

Gli studenti stranieri provenienti da Stati membri dell’UE/AELS hanno il permesso di entrare in Svizzera, ma sottostanno alle correnti regole d’immigrazione, per esempio all’obbligo di quarantena.

Gli studenti stranieri di Paesi terzi possono seguire una formazione o una formazione continua se i corsi durano più di 90 giorni e se i richiedenti soddisfano i requisiti richiestiCollegamento esterno. Queste regole valgono per tutti i Paesi terzi, tra cui il Regno Unito e il Sudafrica.

Per ottenere il permesso di entrata nella Confederazione, gli studenti di Paesi terzi devono inoltrare la loro richiesta all’ambasciata svizzera che si trova nel loro Stato. L’evasione della domanda compete all’Ufficio dell’immigrazione del cantone in cui ha sede l’istituto universitario.

Fonte: portavoce della Segreteria di Stato della migrazione SEMCollegamento esterno.

Il panorama accademico della Svizzera è fortemente internazionalizzato. È una delle chiavi del successo degli atei elvetici. Stando alle ultime statisticheCollegamento esterno, un universitario su tre proviene dall’estero. Tra i dottorandi il tasso di studenti stranieri è addirittura del 56 per cento: è il secondo livello più alto nei Paesi dell’OCSE.

A differenza delle altrettanto gettonate università negli Stati Uniti e nel Regno Unito, in Svizzera la tassa d’iscrizione per gli studenti stranieri rimane bassa. Presso il prestigioso Politecnico federale di Zurigo ammonta a circa 1’500 franchi all’anno.

Anche l’Università di Ginevra e l’Università della Svizzera Italiana (USI) registrano un aumento delle iscrizioni da parte di studenti provenienti dalle vicine Francia e Italia. Secondo l’USI, tale incremento è stato favorito dalla qualità dei corsi, proposti anche durante il semi-confinamento, dall’ottimo posizionamento in classifica e dalle informazioni elogiative riportate dai media italiani riguardo alla gestione della pandemia da parte delle autorità elvetiche. Anche l’Università di Friburgo ha registrato una crescita del 47 per cento di studenti stranieri nel 2020 rispetto all’anno precedente. Qui gli iscritti provengono soprattutto da Francia e Germania. In terza posizione si piazzano gli studenti italiani. I corsi dell’ateneo friburghese vengono inoltre frequentati da 164 studenti di 57 Paesi diversi.

Altre università svizzere, tra cui quella di Basilea, registrano invece un leggero calo delle iscrizioni. “Alcuni studenti di corso di laurea o postlaurea hanno preferito rimanere a casa a causa delle restrizioni di viaggio e dell’obbligo di quarantena”, spiega il portavoce Matthias Geering. L’università basilese registra però un record di universitari stranieri che seguono un master, un titolo sempre più popolare.

Non ci sono quasi più scambi

Tutte le università segnalano un calo degli studenti che partecipano a un programma di scambio breve, come Erasmus. Ad esempio, il Politecnico federale di Losanna indica che gli universitari stranieri che prendono parte a questo programma sono solo 233, quando di solito erano 650. L’Università di Zurigo ricorda che i suoi studenti Erasmus provengono soprattutto dall’Europa e che nel resto del mondo le restrizioni di viaggio e di entrata sono state più severe. Inoltre va ricordato che molte università elvetiche registrano un aumento di studenti svizzeri visto che a causa della pandemia hanno rinunciato ai loro anni sabbatici.

Nel resto del mondo

Nell’autunno 2020, negli Stati Uniti si è registrato un caloCollegamento esterno del 43 per cento delle iscrizioni di studenti stranieri rispetto al 2019. La politica particolarmente restrittivaCollegamento esterno in materia di immigrazione dell’amministrazione Trump ha indubbiamente avuto un influsso su questa evoluzione.

“La pandemia non ha intaccato la motivazione di chi intende frequentare un corso universitario nella Confederazione.”

Dana Mozaffari, ESN Switzerland

Le misure anti-Covid adottate dall’AustraliaCollegamento esterno continuano a scoraggiare gli studenti stranieri a immatricolarsi nelle università down under. Il Regno UnitoCollegamento esterno segnala un aumento del 9 per cento di studenti internazionali provenienti da Stati non europei e che si sono iscritti ai corsi che avranno inizio questo autunno. La GermaniaCollegamento esterno ha un’evoluzione analoga a quella vissuta negli atenei elvetici.

Aiuto a portata di mano

La rete di studenti Erasmus della Svizzera (Erasmus Student Network Switzerland ESN) ha registrato in media un calo del 50 per cento degli universitari stranieri. Questa rete aiuta gli studenti internazionali a lungo e a breve termine a prendere parte ai corsi offerti dagli Istituti universitari elvetici. Il presidente della ESN Switzerland Dana Mozaffari ricorda che oltre alle barriere linguistiche, ai costi di vita elevati, alla burocrazia, ora gli studenti stranieri sono confrontati con i divieti di viaggio, l’obbligo di quarantena al loro arrivo e i certificati dei test diagnostici per la Covid-19.

“Un gruppo di studenti volontari ha creato un programma specifico per sostenere chi deve osservare un periodo di quarantena, facendo per loro la spesa, aiutandoli con le questioni burocratiche e assistendoli moralmente”, dice Mozaffari a swissinfo.ch. “Abbiamo sentito che le procedure amministrative si sono complicate per gli studenti internazionali di alcune università. Sarebbe invece importante facilitare loro la vita in questo momento già di per sé difficile”.

Per studente internazionale si intende chi ha conseguito un diploma di livello superiore II all’estero e che si è iscritto ai corsi proposti da un istituto universitario in Svizzera.

La maggior parte degli studenti internazionali in Svizzera proviene dai Paesi limitrofi, come Germania, Francia, Italia e Austria. Il maggior numero di universitari non europei proviene da Cina, India, Stati Uniti, Russia e Turchia.

Fonte: Ufficio federale di statisticaCollegamento esterno/Polo di ricerca nazionale su migrazione e mobilità «nccr-on the move»Collegamento esterno.


E allora perché ci sono comunque studenti che intendono proseguire gli studi in Svizzera? “La pandemia non ha intaccato la motivazione di chi intende frequentare un corso universitario nella Confederazione”, risponde Mozaffari. Anche se le lezioni si tengono online, gli studenti stranieri vogliono conoscere un altro Paese, le sue tradizioni e la sua cultura. In questo modo, gli universitari favoriscono l’internazionalizzazione degli atenei svizzeri, “una strategia chiave del settore della formazione superiore in Svizzera”, aggiunge Mozaffari.

Cosa ci riserverà il futuro? A livello globale si prospetta un cambiamento sul lungo termine per quanto riguarda la mobilità degli studenti, per esempio quelli provenienti dalla Cina – un gruppo significativo negli atenei svizzeri – che scelgono università più vicineCollegamento esterno. Si evidenzia inoltre un’altra tendenza: le università cinesi, indiane e italiane stanno guadagnando internazionalmente in popolaritàCollegamento esterno. Per ora bisogna aspettare per conoscere quale sarà l’impatto di questa evoluzione sulle università svizzere.

* Per il sondaggio sono state interpellate, tra gennaio e febbraio 2021, otto università e alte scuole universitarie in Svizzera.

Traduzione dall’inglese: Luca Beti

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