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Passo avanti della candidatura del Monte Bianco al patrimonio mondiale

Il Monte Bianco visto da Chamonix, in Francia.
L'Unesco iscriverà un giorno il massiccio del Monte Bianco nel patrimonio mondiale dei siti di eccezionale valore universale da proteggere? Keystone

La candidatura transfrontaliera del massiccio del Monte Bianco al patrimonio mondiale prende forma: delegati svizzeri, italiani e francesi hanno firmato una dichiarazione d'intenti congiunta come "primo passo" verso l'ambita meta dell'iscrizione nella lista Unesco dei siti naturali che godono di una protezione riconosciuta a livello internazionale.

I rappresentanti delle autorità e dei governi locali e regionali dei tre Stati, tra cui il “ministro” cantonale vallesano Christophe Darbellay, si sono riuniti in una conferenza transfrontaliera. Dopo la firma della dichiarazione congiunta, il 24 ottobre a Chamonix (Francia), si sono simbolicamente dati la mano “per garantire la conservazione e la valorizzazione del massiccio”.

Secondo un comunicato dell’organo consultivo dell’Espace Mont-Blanc, la dichiarazione mira ad avviare “i passi preliminari necessari per il lancio congiunto di una procedura per classificare il massiccio del Monte Bianco come patrimonio mondiale dell’UNESCO”. Situato a cavallo tra la Francia, il Vallese e la Valle d’Aosta, il massiccio del Monte Bianco culmina a 4808 metri: è la vetta più alta dell’Europa occidentale.

“È una tappa importante, perché su tutti e tre i lati del massiccio del Monte Bianco siamo pronti a lanciare questo grande progetto. Tutte i semafori sono verdi”, si è rallegrata Catherine Berthet, responsabile di Chamonix per le politiche transfrontaliere. La preparazione del piano particolareggiato è prevista per la prima metà del 2018, ha precisato.

“Una bella avventura”

Per essere iscritti nella lista del patrimonio mondiale, i siti devono dimostrare il loro eccezionale valore universale. Dopo la presentazione ufficiale della candidatura, la classificazione dell’Unesco richiede “tra cinque e dieci anni”, ha ricordato Catherine Berthet.

“Ci aspetta una bella avventura e ringrazio tutti coloro che si mobiliteranno per costruire un nuovo modello di sviluppo transfrontaliero che risponda alle nostre aspirazioni e dia alla comunità internazionale una visione innovativa del rapporto tra uomo e natura”, ha affermato Eric Fournier, vicepresidente francese dell’Espace Mont-Blanc e sindaco di Chamonix.

La lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco conta attualmente 1073 siti, di cui 12 in Svizzera.

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