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Una strategia europea per lottare contro l’obesità

Per gli esperti dell'OMS, l'obesità ha raggiunto proporzioni paragonabili ad un'epidemia. imagepoint

Ministri e rappresentanti della sanità dei paesi europei, tra cui la Svizzera, si incontrano in questi giorni a Instanbul per sviluppare una strategia comune di lotta contro l'obesità.

Le delegazioni dei 53 paesi partecipanti alla conferenza dell’Organizzazione mondiale della sanità dovrebbero approvare una Carta europea che getta le basi per affrontare questo crescente problema.

L’obesità è diventata un fenomeno sempre più diffuso nel mondo occidentale. In Europa, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), la metà degli adulti e un bambino su cinque sono in sovrappeso. E un terzo di loro sono considerati obesi.

In un rapporto pubblicato il mese scorso, l’OMS rileva che questo problema ha ormai raggiunto proporzioni epidemiche in Europa. “Il numero di persone obese è triplicato negli ultimi due decenni”, sottolineano gli esperti della sanità.

Entro il 2010 vi saranno 150 milioni di obesi in tutto il continente, ossia quasi il 20% della popolazione europea.

Le gravi eccedenze di peso sono già oggi all’origine della morte di 1 milione di persone all’anno sul continente europeo e causano enormi costi medico-sanitari. Il problema ha ormai assunto dimensioni tali da richiedere un strategia comune d’intervento.

La Svizzera non fa eccezione. Un quarto dei bambini e un terzo degli adulti sono in sovrappeso. L’obesità provoca spese sanitarie pari 2,7 miliardi di franchi all’anno sul territorio elvetico.

Strategia nazionale

Le autorità sanitarie svizzere stanno considerando già da alcuni anni con serietà e preoccupazione questo problema, ha indicato Hans-Peter Roost dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).

“Per combattere questo fenomeno stiamo sviluppando una strategia nazionale che mira a promuovere le diete alimentari e le attività fisiche”, ha dichiarato Roost a swissinfo. Seguendo l’esempio dell’Unione europea, la Svizzera ha lanciato questo progetto nel 2005.

Per elaborare il suo piano d’intervento, che ha come obbiettivo soprattutto i bambini, l’Unione europea ha riunito esperti della sanità, rappresentanti delle organizzazioni dei consumatori e specialisti delle industrie dell’alimentazione, della ristorazione e della pubblicità.

La Svizzera ha già sviluppato alcuni anni fa delle iniziative volte a combattere l’obesità, come la pubblicazione di un rapporto nazionale sull’alimentazione, aggiornato ogni 5 anni.

“Abbiamo inoltre concepito dei programmi di prevenzione, tra cui Swiss Balance, che si rivolgono soprattutto ai giovani, proponendo un’alimentazione adeguata ed esercizi fisici. Questi programmi hanno già dato alcuni risultati”, osserva Roost.

Progetti di prevenzione

A Istambul le delegazioni dei paesi europei prenderanno in esame il progetto per una Carta europea di lotta contro l’obesità, che dovrebbe venir approvata dalla maggior parte dei partecipanti.

Anche la Svizzera, che ha partecipato attivamente alla preparazione del documento, intende adottare la Carta, che fornisce un orientamento politico e un quadro strategico per una lotta rafforzata contro l’obesità. Ma rimangono ancora alcuni punti controversi.

“In questa strategia va ancora definito un giusto equilibrio tra la responsabilità individuale e il ruolo dello Stato. Si tratta di un compito molto delicato, soprattutto quando si tratta di proteggere la salute dei minorenni”.

Le restrizioni imposte negli ultimi anni alla pubblicità di prodotti alimentari per i giovani stanno sollevando grandi resistenze da parte delle industrie interessate.

“A nostro avviso queste restrizioni vanno mantenute. Siamo convinti che la maggior parte della popolazione condivide questo sentimento”, afferma l’esperto dell’UFSP.

swissinfo, Scott Capper
(traduzione Armando Mombelli)

Nei paesi dell’Unione europea il 27% degli uomini e il 38% delle donne sono considerati obesi.

Secondo gli esperti, gli eccessi ponderali sono più frequenti nelle classi sociali con un reddito basso e un livello inferiore di formazione professionale.

L’obesità fa aumentare i rischi di diabete, infarti, ipertensione, cancro e osteoporosi.

Questo fenomeno provoca costi sanitari che vanno dal 2 all’8% delle spese nazionali per la salute pubblica, indica l’OMS.

In base al quinto rapporto nazionale sulla nutrizione, pubblicato nel 2005, il 37% della popolazione svizzera è obesa.
Un giovane su cinque, di età tra i 15 e i 25 anni, si nutre almeno due volte la settimana con prodotti “fast food”.
I problemi di salute dovuti all’obesità generano costi sanitari pari a 2,7 miliardi di franchi all’anno in Svizzera.

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