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Una settimana per sviluppare il senso del gusto

Cose semplici e genuine: è un po' il motto della settimana del gusto (gout.ch) www.gout.ch

Dal 15 al 25 settembre si svolge la quinta edizione della «Settimana del gusto». Padrino quest'anno, il cuoco di fama internazionale Fredy Girardet.

Quasi 700 eventi in tutta la Svizzera, di cui una ventina in Ticino, per scoprire e riscoprire il piacere dei prodotti tipici e dei gusti autentici.

Come l’olfatto, anche il gusto è un senso «chimico»: i due sensi più «primitivi» dell’essere umano funzionano in coppia, per aiutarlo non solo a trovare di che nutrirsi, ma anche a non ingerire cibi andati a male o nocivi.

Al di là di questa funzione protettiva, gusto e olfatto stimolano l’appetito, ma anche le emozioni. E coltivarli fa dunque parte di un senso più largo e profondo di cultura.

Marcel Proust, nella sua monumentale ricerca del tempo perduto, paragona i due sensi ad anime che dopo la «morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose» perdurano e sostengono l’edificio del ricordo.

Cibo lento

Da qualche anno, grazie anche al movimento nato in Italia «Slow Food», si fa un gran parlare di gusti autentici e di tradizioni che non devono andar perdute.

Un po’ perché tanti prodotti, proprio come le specie vegetali ed animali, potrebbero estinguersi, se non protetti. Un po’ perché i palati delle nuove generazioni, se lasciati senza guida nella giungla dei supermercati e dei cibi prefabbricati, rischiano un appiattimento totale.

«L’idea di questa settimana è di far conoscere quello che di positivo si fa per i sapori in Svizzera, soprattutto ai bambini, perché rappresentano il futuro», sottolinea Josef Zisyadis, presidente dell’Associazione per la promozione del gusto, nonché deputato comunista del Consiglio nazionale.

Vedere, annusare, assaggiare

Zisyadis cita l’esempio di bambini che durante la settimana del gusto hanno assaggiato per la prima volta cibi che né le madri né le mense scolastiche erano riuscite a far loro inghiottire. Che la qualità della cucina di mamma sia scesa al di sotto di quella dei refettori? «È proprio per questo che bisogna sviluppare la cucina ‘verde’ nelle scuole. E credo che indirettamente facciamo del bene anche all’agricoltura svizzera».

Per la prima volta, all’edizione di quest’anno hanno contribuito interi cantoni, come il Ticino, Giura o Ginevra, che organizzano diverse manifestazioni per la scuola. «Il nostro proposito è quello di avere in futuro la giornata nazionale del gusto», spiega Zisyadis, di origine greca ma cresciuto nel canton Vaud.

Il Cantone con capoluogo Losanna è uno dei più «ghiotti» in Svizzera: e infatti l’idea della settimana del gusto è nata proprio lì. Anche in questa edizione, Vaud fa la parte del leone, con 233 progetti. «Abbiamo più problemi a convincere gli svizzero-tedeschi, prosegue Zisyadis. Forse perché il mettersi tutti insieme a tavola, curare la convivialità in famiglia, tra amici e vicini di casa fa più parte più della cultura latina».

La città del gusto e la convivialità

Come in ogni edizione, anche quest’anno alla fine dei 10 giorni di cuccagna viene nominata una «Città del gusto». Nel 2005 l’onore è toccato alla località friburghese di Bulle, capoluogo della Gruyere, che produce molto più del famoso formaggio, essendo una delle regioni di tradizione contadina più ricche di specialità e di prodotti tipici.

Se a Bulle e in genere nei cantoni romandi il pubblico della settimana del gusto può attraversare mercatini, seguire percorsi gastronomici da un produttore ad un ristoratore, partecipare alla «nuit du vin cuit», a Zurigo si può invece degustare olio d’oliva «d’annata». Gli svizzero-tedeschi impazziscono per l’olio d’oliva.

A Berna invece un appuntamento che non è per palati e spiriti fragili: gli amanti degli insaccati (e del macabro) possono seguire le ultime ore di un «felice maiale allevato all’aria aperta»!

Ma per avere prodotti di qualità bisogna per forza che siano rari e cari? «Il nostro è un avvenimento popolare», risponde Zisyadis. Non cerchiamo quello che è caro e raro, ma vogliamo piuttosto stimolare la gente, per dieci giorni, a ritrovare non solo il gusto del cibo, ma anche della qualità delle relazioni umane che si sviluppano a tavola».

swissinfo, Raffaella Rossello

700 eventi in tutta la Svizzera.
20 in Ticino.
Circa 60 nella Svizzera tedesca
L’anno scorso la settimana del gusto aveva attirato circa 100’000 spettatori.
Budget della manifestazione: 400’000 franchi.
Guida disponibile negli uffici postali.

Uno degli scopi principali della settimana del gusto è quello di rendere i consumatori più attenti alla qualità dei prodotti.

Il che vuol dire anche tramandare tradizioni antiche, sensibilizzare ai piaceri del palato, far scoprire la diversità dei gusti.

Coinvolti anche tanti bambini: più di 160 eventi pensati per le scuole.

La settimana del gusto esiste anche in Francia. Il Belgio si interessa alla manifestazione svizzera per organizzarne una simile sul proprio territorio.

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