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Una scuola per le cyber indagini

Una formazione al passo con i tempi dalle molteplici applicazioni. Keystone

L'Istituto per la lotta contro la criminalità economica di Neuchâtel (ILCE) rilascia master a professionisti di tutti i settori da dieci anni. La formazione è molto apprezzata dagli studenti ed è l'unica di questo genere in lingua francese al mondo.

«La criminalità economica non manca a casa mia, in Costa d’Avorio. Ci sono gli strumenti per promuovere un’azione giudiziaria ma non disponiamo di metodi per individuare e prevenire i crimini. Credo che questa situazione debba cambiare e mi piacerebbe specializzarmi per proporre soluzioni concrete», spiega Marianne Diaby.

La giurista di 27 anni ha ricevuto una borsa di studio da parte del governo ivoriano e fa parte degli 11 studenti che attualmente seguono il master in lotta contro la criminalità economica a Neuchâtel. Un gruppo molto eterogeneo di cui fanno parte poliziotti, magistrati, giuristi, economisti, informatici o banchieri.

La decana dell’ILCE, Isabelle Augsburger-Bucheli, dice che è proprio questa l’intenzione: «Cerchiamo di raggruppare persone con percorsi, formazioni e professioni molto diverse per permettere loro di ampliare gli orizzonti e di creare delle sinergie. La formazione è interdisciplinare e riguarda il settore pubblico, quello privato e la prevenzione del crimine nel settore bancario».

Truffa, frode, riciclaggio, contraffazione, corruzione, pedofilia: l’ILCE, un istituto che fa parte della Scuola universitaria professionale dell’arco giurassiano (Haute-Ecole Arc), insegna ai suoi studenti tutti i trucchi del mestiere per affrontare la criminalità digitale.

Eterogenea e interdisciplinare

La formazione dura 18 mesi, due giorni alla settimana, ed è molto impegnativa. «Le motivazioni degli studenti sono molto diverse, spesso anche importanti. Questa è una delle ricchezze del nostro istituto», afferma la professoressa.

Un altro studente, John-Eric Béard, ‘auditor’ interno presso una banca della Svizzera romanda, ha deciso di pagarsi il corso di tasca propria. «Sono talmente convinto del valore aggiunto di questa formazione che ho ridotto il mio grado di occupazione all’80% e ho deciso di assumermi i costi (20 000 franchi). Non ho mai rimpianto questa scelta».

John-Eric Béard ha potuto sviluppare le sue competenze in diversi campi: diritto, contabilità e informatica. Inoltre ha seguito i corsi in scienze forensi e criminalistica.

«I corsi sono appassionanti e permettono di essere in grado di reagire correttamente di fronte a diverse situazioni. La formazione è completata con la ricerca e la conservazione delle prove informatiche», spiega John-Eric Béard.

Anche sulla preparazione dei docenti dell’ILCE, Béard ha solo parole d’elogio: «cercano di trasmettere l’esperienza acquisita nelle loro professioni e le loro conoscenze personali. E poi, quale insegnante non motivato sacrificherebbe i suoi sabati?».

Creare reti

La formazione, strettamente legata a diversi esercizi pratici, permette agli studenti di approfittare delle competenze altrui e di creare reti. «È un’opportunità unica per aggiornare le proprie conoscenze creando dei contatti con persone molto competenti nei rispettivi settori. Questo permette di rilanciare la propria carriera», aggiunge Béard non senza una punta di furbizia.

Un altro studente è Sewa Tchoukouli, 36 anni, economista e giornalista d’inchiesta ed ex incaricato di missione per il governo togolese. Le elezioni del 2005, macchiate da frodi e violenza, hanno portato a ‘divergenze’ che l’hanno obbligato a lasciare il paese e a rifugiarsi in Svizzera.

Sogna di lavorare per l’Interpol in Africa. «Le reti sono simili e ci sono dei mezzi molto semplici per limitare gli sprechi. Per esempio, molte amministrazioni lavorano tradizionalmente con denaro liquido, occorre evitare questo contatto diretto per ridurre la tentazione di servirsene».

Sewa Tchoukouli è anche a favore del controllo degli abitanti. «Sembra una banalità, ma recensire la popolazione permetterebbe di individuare i contribuenti e di creare delle entrate pubbliche, ma anche di limitare la frode elettorale».

«Il denaro è la spina dorsale del crimine»

Un terzo degli studenti dell’ILCE viene dal settore pubblico: amministrazione, giustizia e polizia. Vanya Karati è ispettore della brigata finanziaria, «L’economia svolge un ruolo determinante a tutti i livelli della criminalità organizzata. Si può trovare un aspetto economico in tutti i tipi di infrazione. È possibile migliorare i risultati sviluppando le inchieste in questa direzione e integrandole nelle indagini classiche. Ma il problema è spesso sottovalutato. A mio avviso questo è un errore grave».

Questo giovane di 28 anni è sorpreso della qualità degli studi all’ILCE. «La formazione mi ha permesso non solo di raggiungere notevoli successi nel mio lavoro, ma mi ha anche portato moltissimo sul piano personale grazie alla diversità di studenti, professori, corsi e possibilità offerte per i lavori interdisciplinari con persone che condividono i miei ideali», ha affermato Karati.

Anche lui ha fatto molti sacrifici per permettersi la formazione che segue a titolo privato. Ma non è scoraggiato, «rifarei la stessa scelta, e se fosse possibile, anche più rapidamente perché credo sia un buon investimento. Non per forza sul piano finanziario ma per quanto riguarda il mio desiderio di continuare le inchieste offrendo risultati migliori, sia nel settore pubblico sia in quello privato. Per me, è la più bella professione al mondo!».

Sono molti gli studenti che si devono assumere i costi della formazione? «Per fortuna non è la norma, ma è vero che alcuni studenti non riescono a ottenere la riduzione del grado di occupazione dal loro datore di lavoro», spiega la professoressa Augsburger-Bucheli. «Ma esistono anche datori di lavoro che non riconoscono le competenze acquisite per paura di avere un collaboratore più qualificato di loro o di perderlo una volta ottenuto il master».

L’Istituto per la lotta contro la criminalità economica presso la Haute école de gestion Arc di Neuchâtel è stato fondato nel 2000. L’istituto è frutto di una convenzione tra Arc, Università di Neuchâtel, Istituto svizzero di polizia e il cantone Neuchâtel.

Il master proposto dall’ILCE è l’unico in lingua francese a livello mondiale in questo settore. Le altre formazioni sono generalmente in inglese.

Il master si propone di formare inquirenti (magistrati, poliziotti) nell’applicazione dei nuovi strumenti legislativi in materia di criminalità econonica messi in atto dagli anni Novanta (legge sul riciclaggio di denaro, autodisciplina, ecc.)

Gli studi riguardano i settori: truffa, frode, riciclaggio, contraffazione, corruzione, ecc. La formazione prevende anche strumenti di prevenzione per amministrazioni, banche, ecc.

Quattro i campi d’insegnamento (con esercizi pratici): informatica, finanza, criminologia e criminalistica.

Poiché l’informatica è sempre più importante (sia come vettore della criminalità sia come strumento di individuazione), nella primavera del 2010 è stato istituito il Centro d’investigazione digitale e di criptologia (Centre d’investigation numérique et de cryptologie, CINC) pensato per le forze dell’ordine e che rilascia un certificato in investigazione finanziaria e uno in investigazione digitale.

Dal 2001 sono stati rilasciati 116 master. La formazione si svolge in parallelo all’attività lavorativa, consiste in due giorni settimanali e costa 19 600 franchi.

Il 60% degli studenti proviene dal settore privato e il 40% dal settore pubblico (22% amministrazione, 18% polizia e 10% giustizia).

In Svizzera tedesca, nel 2003, è stato creato un istituto equivalente in lingua tedesca, il Competence Center Forensik und Wirtschaftskriminalistik (CCFW) presso la Scuola universitaria professionale di Lucerna.

(traduzione e adattamento, Michela Montalbetti)

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